Ritirati. I senatori di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Autonomie hanno rinunciato su richiesta della relatrice Antonella Zedda (FdI) agli emendamenti fotocopia alla delega fiscale con cui, come raccontato da ilfattoquotidiano.it, puntavano a ridurre le sanzioni ai contribuenti che aderiranno al concordato preventivo biennale con l’Agenzia delle Entrate ma poi perderanno il beneficio per aver commesso violazioni “non lievi” o non aver documentato una quota significativa di ricavi. La maggioranza aveva tentato un identico blitz, andato a vuoto, anche durante il passaggio alla Camera.

Durante la seduta della commissione Finanze del Senato, Zedda si è anche riservata di chiedere a Fausto Orsomarso di FdI e all’ex viceministro all’Economia leghista Massimo Garavaglia – firmatari anche delle proposte sul concordato, insieme a Claudio Lotito per FI – di ritirare due emendamenti identici che prevedono la possibilità di affidare a privati la gestione della riscossione coattiva dei crediti erariali iscritti a ruolo da oltre ventiquattro mesi: un segnale evidentemente provocatorio nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che metterebbe in difficoltà il viceministro con delega al fisco Maurizio Leo.

Sono stati poi dichiarati inammissibili 15 emendamenti sui 482 presentati in commissione, tra cui quello di Civici d’Italia – Noi Moderati – Maie che avrebbe abolito la tassa sugli intrattenimenti e quelli dei pentastellati Mario Turco e Marco Croatti sull’istituzione del contributo straordinario di solidarietà sugli extraprofitti delle grandi imprese. Salta anche l’emendamento della Lega per l’esenzione dall’Iva delle prestazioni di chirurgia estetica mirate a “diagnosticare o curare malattie o problemi di salute” o a “tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica”. Il voto sulle altre proposte inizia giovedì alle 9.

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