Cresce la conta delle vittime per gli incendi in Sicilia. Nel Palermitano sono già tre i morti. Dopo la donna anziana deceduta perché i soccorsi non sono riusciti a raggiungerla a causa degli incendi vicino alla sua abitazione, due cadaveri carbonizzati sono stati trovati poco distanti dalla zona dell’aeroporto del capoluogo. Ci sono anche due forestali gravemente feriti per le ustioni riportate durante gli interventi di spegnimento dei roghi che stanno interessando l’isola, in particolare la città di Palermo e le zone limitrofe ma anche a Catania la situazione è molto critica. In totale sono quasi 2 mila gli sfollati. Tutto questo mentre il nord, dalla Lombardia al Veneto, fa i conti con i danni dei violenti nubifragi.

Trovati due corpi carbonizzati – Mentre nel capoluogo i roghi interessano le montagne e le colline intorno alla città, nonostante il lavoro incessante dei vigili del fuoco e l’intervento dei Canadair, due corpi carbonizzati sono stati trovati in una casupola a Cinisi non distante dall’aeroporto. Le vittime sono di Salvatore Cometa, 78 anni e Teresa Monastero, 76. I due, che secondo le prime informazioni avevano occupato l’immobile, sarebbero stati raggiunti dal fuoco e non avrebbero avuto scampo. Il ritrovamento è avvenuto in Fondo Orsa all’interno di un’abitazione in condizioni molto precarie andata in fiamme.

L’anziana morta in casa – Poche ore prima una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, è morta perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. L’anziana ieri aveva la febbre alta, ma gli operatori, per il grosso rogo divampato nella zona di San Martino delle Scale, non sono riusciti a raggiungere la sua abitazione. Le fiamme hanno lambito, e in alcune casi danneggiato, anche diverse abitazioni e ville residenziali. Sono 120 le famiglie evacuate nella zona di Mondello, Capo Gallo e Poggio Ridente dove da ieri i vigili del fuoco sono alle prese con decine di roghi. Complessivamente sono state 1500 le persone sfollate tra Palermo e provincia e 20 le abitazioni danneggiate dalle fiamme. Nelle operazioni di spegnimento sono stati impiegati centinaia di vigili del fuoco, forestali, la protezione civile, carabinieri e polizia. La centrale operativa della Protezione Civile fa sapere che la situazione, anche se difficile, in questo momento è “in gestione” e che stanno arrivando anche squadre di volontari da Agrigento, Caltanissetta e Trapani, mentre sono già arrivate in nottata da Enna. Tutta la Sicilia, tuttavia, è interessata dagli incendi, e si tende a evitare di sguarnire altre province.

I roghi – Una lunghissima lingua di fuoco circonda il capoluogo siciliano, dalla zona orientale di Monreale fino al promontorio di Capo Gallo, che da un lato domina la borgata balneare di Mondello e dall’altro quella di Sferracavallo. E ancora la collina di Bellolampo, dove ha preso fuoco anche la quarta vasca della discarica comunale facendo scattare l’allerta per il rischio diossina, e quella di contrada Inserra nei pressi dell’ospedale Cervello, che è stato minacciato dalle fiamme. Se inizialmente la situazione appariva sotto controllo, nel primo pomeriggio si è ipotizzato di evacuare il padiglione B dell’ospedale. L’aria nella zona era irrespirabile. Dopo che il rogo divampato nei pressi del nosocomio è state spento, l’emergenza è rientrata. “La situazione legata all’incendio nella discarica di Bellolampo è ancora difficile” fa sapere invece in una nota la Rap, società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palermo.

Fiamme al cimitero – Il rogo su Monte Grifone si invece è esteso e le fiamme hanno raggiunto anche il cimitero di Santa Maria di Gesù a Palermo (dove si trova anche la tomba di Paolo Borsellino) ed è andato a fuoco il convento presente all’interno. Le fiamme hanno avvolto la struttura che rischia adesso di crollare. “E’ finito il convento di Santa Maria di Gesù”, dicono alcuni residenti mentre assistono all’incendio. La teca con le spoglie del santo Benedetto il Moro, uno dei patroni di Palermo, è stata messa in salvo prima che le fiamme la potessero distruggere. Ma i danni nel cimitero di Santa Maria di Gesù sarebbero ingenti.

Asp: “Rimanete a casa” – Intanto l’Azienda sanitaria di Palermo, con un avviso alla popolazione, raccomanda di evitare l’esposizione prolungata all’aperto “se non in casi strettamente necessari”. Le alte temperature – dice l’Asp – “unitamente alla presenza di fumo generato dai numerosi incendi, potrebbero determinare nella popolazione esposta, con particolare riguardo alle persone più deboli, l’insorgenza di disturbi dell’apparato cardio-circolatorio e respiratorio“. Il dipartimento Prevenzione dell’Asp invita a non uscire “nelle more della mitigazione del fenomeno e di acquisire il risultato delle analisi in corso di esecuzione”.

Riaperto l’aeroporto – Chiuso per molte ore l’aeroporto Falcone Borsellino a causa delle fiamme che dalle montagne circostanti hanno raggiunto Punta Raisi circondando la zona perimetrale dello scalo. Il traffico è stato sospeso fino alle 11 e otto voli sono stati cancellati, due sono stati dirottati su Trapani Birgi. Dei voli in programma per oggi 20 erano quelli presi in carico dallo scalo di Catania, che sta operando con soli 4 movimenti l’ora, dopo l’incendio del 16 luglio scorso che ha danneggiato l’aerostazione. Lo scalo aeroportuale palermitano è tornato pienamente operativo solo dopo le 11 quando sono stati autorizzati anche i voli in arrivo. Il primo ad atterrare è stato un aereo della compagnia Transavia proveniente da Parigi Orly.

“Dobbiamo salvare il salvabile” – “In questo momento dobbiamo tentare di salvare il salvabile”, ha detto a SkyTg24 il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. “C’è una coincidenza di elementi che rende la situazione molto complessa. E’ una delle giornate più difficile dal punto di vista climatico degli ultimi anni. In Sicilia lo scirocco non consente ai velivoli di alzarsi in volo per lo spegnimento degli incendi. Tutto quello che si poteva fare con vigili del fuoco, corpo forestale, protezione civile, è stato fatto. La forza della natura tende a sopraffare quella dell’uomo”, ha aggiunto il ministro. Intanto due forestali sono stati ricoverati all’ospedale Civico di Palermo nel reparto grandi ustioni: “Le loro condizioni sono serie e sono tenuti sotto stretta osservazione – dice il primario del Civico Enzo Guzzetta – Abbiamo fatto di tutto al momento per salvarli. Sono arrivati entrambi in serie condizioni. Al momento la prognosi è riservata”.

I roghi in tutta la Sicilia – Sono 86 gli incendi in Sicilia, secondo i dati della sala operativa dei Vigili del fuoco aggiornati alle 12. Sono 5 ad Agrigento, 4 a Caltanissetta, 12 a Catania, 7 Enna, 17 a Messina, 26 a Palermo, uno a Ragusa, 8 a Siracusa e 6 Trapani. Le situazioni più critiche si registrano nelle provincie di Palermo, Trapani, Catania e Messina. Gli interventi di soccorso sono stati complessivamente 336 e ve ne sono 147 in coda. In supporto dei Vigili del fuoco operanti sull’isola sono giunti in nottata colleghi dalla Campania, che stanno operando nel Messinese. In serata è atteso l’arrivo di rinforzi dal Lazio e dalla Toscana, che verranno dislocati rispettivamente nel Palermitano e nel Trapanese. Un vasto incendio è in corso a Targia, zona nord di Siracusa, e un altro nel quartiere Epipoli. Le fiamme sono spinte dalle alte temperature e dalle folate di vento caldo. Intere zone della città sono isolate per mancanza di energia elettrica. A Epipoli è stata disposta l’evacuazione degli ospiti e del personale di un hotel. Alcune case, nella stessa zona, in via Monte Bianco, sono state minacciate dai roghi.

Situazione critica anche nel catanese – Chiede aiuto anche sui social la sindaca di Aci Catena, Margherita Ferro, per il vesto incendio che sta divampando da ore nella frazione di San Nicolò che ha coinvolto auto, piante e abitazioni. Sulla pagina Facebook del Comune parla di “situazione drammatica” e chiede “aiuto” sollecitando anche “l’intervento di elicotteri e Canadair” e invita i cittadini a “restare a casa”. Tutto questo mentre a Catania proseguono da giorni i black-out e le interruzioni nell’erogazione dell’acqua. Diversi incendi sono in corso nel Catanese da Valverde, al Villaggio Ginestre di Belpasso mentre a Pedara evacuate alcune abitazioni. Le fiamme sono divampate anche a Catania città per un rogo che ha lambito le case in via Palermo e uno a Vaccarizzo. La sala operativa del 112 non riesce a fare fronte a tutte le chiamate e cittadini si sono recati nella sede dei vigili del fuoco di Catania per chiedere aiuto a voce. Per motivi precauzionali l’accesso al comando è al momento presidiato dai carabinieri.

Schifani: “Chiederemo stato di emergenza” – Il presidente della Regione, Renato Schifani ha detto di essere “in attesa della relazione da parte della Protezione civile sulla situazione degli incendi in Sicilia in modo da poter dichiarare, già nella seduta della giunta di domani, lo stato di calamità e chiedere al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per l’Isola”. Schifani parla di “danni ingenti ancora non quantificabili e numerosi roghi ancora attivi”. “Le fiamme non hanno risparmiato neppure il Parco archeologico di Segesta. Da una prima ricognizione, per fortuna, è stato possibile verificare che non sussistono danni ai siti monumentali: il tempio, il teatro e la casa del Navarca sono rimasti illesi. Ma se, come sembra, il rogo è stato causato da una mano criminale, si tratta di un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l’incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico. Mi auguro che si possa risalire al più presto ai responsabili” conclude il governatore.

FOTO DEI VIGILI DEL FUOCO

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