“A me non è piaciuta la risposta che Meloni ha dato su Marina Berlusconi”. Lo dichiara senza mezzi termini Matteo Renzi, intervistato da Bruno Vespa alla rassegna Forum in Masseria a Manduria. Renzi si riferisce alle dichiarazioni della premier che, nel giorno dell’anniversario dalla strage di mafia di Via D’Amelio che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e ai cinque agenti della scorta, ha preso le distanze dalle accuse che la secondogenita di Silvio Berlusconi ha rivolto alla magistratura. “Con tutto il rispetto, non posso considerare Marina Berlusconi un soggetto politico della coalizione”, ha detto Meloni ai giornalisti che le chiedevano un commento alla lettera inviata a il Giornale in cui la figlia di Berlusconi attacca magistrati e giornalisti che perseguitano il padre “anche da morto” con “l’accusa più delirante, quella di mafiosità”.

Accuse che invece trovano il sostegno del leader di Italia Viva. “Enorme quello che sta accadendo: è mai possibile che si possa considerare Berlusconi il mandante delle stragi?”, dice Renzi. “A Berlusconi hanno detto di tutto ma dire una cosa del genere è enorme. Ci crede solo la procura di Firenze. Legalità è un magistrato che si occupa di far sgomberare un edificio occupato come quello dove è sparito la piccola Kata, non ragionare di Berlusconi capo della mafia”. E aggiunge: “Marina Berlusconi ha il mio rispetto umano e politico per quello che ha scritto nella sua lettera al Giornale: accanirsi contro un uomo che non c’è più, lo dico io che non l’ho mai votato, è ingiusto. La Procura porti la legalità a Firenze e non si metta a riscrivere la storia per motivi politici contro Berlusconi”.

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