Per tre italiani su quattro il concorso esterno in associazione mafiosa non va toccato. Il reato che il ministro della Giustizia Carlo Nordio vuole smantellare e che in passato ha permesso la condanna – un nome su tutti quello di Marcello Dell’Utri – è ritenuto necessario dal 74% degli intervistati di Noto Sondaggi in una rilevazione pubblicata da Repubblica nel giorno del 31° anniversario della strage di via D’Amelio in cui furono trucidati da Cosa nostra Paolo Borsellino e la sua scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. Dal sondaggio emerge anche la contrarietà all’eliminazione del reato di abuso d’ufficio (58%), un altro chiodo fisso del ministro Nordio.

Uno degli elementi che colpisce è però una sorta di rassegnazione degli intervistati – che hanno bene presente e ricordo il massacro di Palermo del giudice che era andato a trovare sua madre e saltò in aria con gli agenti – rispetto alla lotta alla criminalità organizzata. Per cui per il 65% lo Stato non riuscirà mai a sconfiggere la mafia. Anche se solo sei mesi fa uno dei boss più spietati, l’ultimo stragista Matteo Messina Denaro è stato arrestato. Il 69% degli intervistati è convinto che un altro boss prenderà il suo posto.

Una sfiducia verso l’azione dello Stato che porta come risultato solo un 10% di denuncianti tra coloro che hanno creduto di individuare comportamenti mafiosi. Questo perché il 43% ritiene che lo Stato non sarebbe in grado di proteggere in caso di ritorsione. La metà degli intervistati quindi sostiene che sia inutile anche lamentarsi o protestare rispetto a questa indifferenza delle istituzioni. La mattanza di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è stata un colpo durissimo della lotta a Cosa nostra e ai suoi discepoli, tanto che questa battaglia sanguinosa secondo il 53% ha perso forza e negli ultimi 10 anni non viene percepito alcun indebolimento della criminalità organizzata. Gli italiani interpellati pensano che i magistrati impegnati contro le mafie siano stati lasciati soli dalla politica (58%), secondo gli elettori di tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione. E nella ‘ndrangheta viene individuata al momento l’organizzazione più pericolosa, seguita a ruota da mafia e dalla camorra terza.

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