È previsto per il 19 luglio il numero maggiore di città con il bollino rosso: 23, che scenderanno a 18 nella giornata di giovedì, in un’Italia investita dal nucleo centrale dell’anticiclone africano Caronte, che si trova infatti proprio tra la Grecia e la nostra Penisola. A far registrare i numeri più allarmanti è la Sardegna, dove in 43 Comuni è stata superata la soglia dei 40 gradi, resi ancora più soffocanti da un tasso di umidità pari al 90% e una pressoché totale assenza di vento. La Sardegna Clima Onlus ha rilevato il record di 44,6 gradi nella località meridionale di Ballao, mentre a Cagliari alle 10 del mattino di oggi 18 luglio si segnavano già più di 34 gradi.
Situazione non migliore in Abruzzo, dove a preoccupare è la temperatura nelle zone di montagna, che si attestano oltre i 30 gradi nonostante l’altitudine: 31,5 gradi sull’Altopiano delle Cinque Miglia, a 1250 metri, 30 °C a Rocca Calascio, 1.450 metri. Ad altitudini superiori ai 2mila metri si superano comunque i 20 gradi, mentre le zone pianeggianti o collinari sono roventi: sesto giorno di fila in bollino rosso per Pescara, con i 42,3 gradi registrati ieri a Castiglione a Casauria.
Un’ondata di calore alla quale è difficile resistere senza ricorrere a condizionatori e altri sistema di refrigerazione dell’aria, tanto che proprio alle 14 di oggi è stato raggiunto il picco dei consumi elettrici del 2023 con 57,21 gigawatt-ora, a poca distanza dal record storico di 60,5 Gw del luglio 2015. Lo riportano i dati Terna, la società che gestisce la rete elettrica, secondo la quale ieri il picco si è invece attestato a 56,67 Gw.
A Foggia, l’Asl denuncia un’impennata delle chiamate in pronto soccorso per casi legati al caldo, invitando le persone “a seguire in modo responsabile le buone norme per proteggersi dal caldo e le indicazioni mediche”, dipingendo uno scenario che si configura come ancor più critico al Cardarelli di Napoli, dove, secondo i dati dell’Azienda ospedaliera, in media ogni sei minuti un paziente si rivolge alle cure dei sanitari per sintomi da “colpo di calore”. Un numero di accessi in pronto soccorso che ha superato il picco pandemico del 2020, con un incremento di circa il 30% e una media che si è attestata intorno ai 200 accessi quotidiani negli ultimi 9 giorni. I quadri clinici dei pazienti, inoltre, configurano una situazione “condizione mediamente critica”, con un aumento dei codici gialli del 52% rispetto alla settimana scorsa. “Siamo in un momento estremamente delicato”, ha dichiarato il direttore generale Antonio d’Amore, ringraziando il personale e rivolgendo poi un appello alla cittadinanza: “Data la criticità del momento invito i cittadini della città di Napoli a rivolgersi al Pronto Soccorso del Cardarelli sono nei casi in cui davvero ve ne sia bisogno; ora dobbiamo dedicare tutte le nostre energie a quanti davvero hanno bisogno di noi”.
Proprio per rispondere all’aumento degli accessi legati al caldo, il ministero della Salute ha provveduto ieri a diffondere una nuova circolare per i pronto soccorso, mentre un vademecum contro il caldo sarà da oggi inviato digitalmente a tutti i pazienti fragili e alle persone impiegate come caregiver:“La medicina generale sfrutta la sua proattività e agilità organizzativa per affrontare un’emergenza che ogni anno si ripropone con maggiore forza” – ha spiegato il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale Silvestro Scotti, illustrando l’idea appena lanciata “di adoperare le ricette elettroniche come vettori per fare in modo che il vademecum predisposto dal ministero della Salute possa arrivare direttamente a casa dei pazienti o dei loro caregiver fissi o occasionali, come familiari o badanti. Ma anche fare in modo che possa essere coinvolto il maggior numero possibile di cittadini, anche vicini di casa, che possono essere sentinelle di comportamenti a rischio negli anziani”
A spiegare i rischi dei malori legati al caldo è intervenuto l’ex direttore del Centro Oms per la Medicina del turismo Walter Pasini: “Il caldo anche nelle persone sane, ma naturalmente con più frequenza negli anziani e nei malati cronici – spiega Pasini – può provocare danni importanti e quadri clinici severi. Il più importante tra questi è proprio il colpo di calore (Heat stroke). Si tratta di una minaccia molto seria per la vita. Che richiede un trattamento di emergenza. Nei soggetti colpiti da colpo di calore saltano completamente i meccanismi di termoregolazione. Le persone colpite non riescono a disperdere il calore con la sudorazione e con gli altri meccanismi che regolano fisiologicamente l’omeostasi termica. Ne consegue che il corpo è sottoposto a temperature interne molto alte con conseguenti danni renali, epatici e di altri organi vitali come cervello e cuore”. Pasini ha poi fornito una serie di indicazioni utili a chi si trovi a soccorrere una vittima di colpo di calore: “in attesa dei soccorritori” la vittima deve essere trasportata all’ombra, ventilata e il corpo, in particolare la testa, deve essere raffreddato “con ghiaccio e spugnature d’acqua fredda”. Nei casi più seri, ha chiarito, si tratta di una “emergenza sanitaria che richiede la chiamata urgente di ambulanza e trasporto in reparti di terapia intensiva ospedalieri”.