Il Partito Democratico ha dimenticato la scuola. Un tempo quando dicevi “sinistra” pensavi a qualcuno che mettesse l’Istruzione (madre di molti problemi del nostro Paese) tra le priorità dell’agenda politica del partito. Oggi dobbiamo prendere atto che non è così. La scuola non è certo tra i primi pensieri del governo di destra – nonostante il ministro Giuseppe Valditara sia spesso sotto i riflettori -, ma nemmeno tra quelli del Partito Democratico visto che tra i sette punti dell’estate militante non è menzionata.

La segretaria Elena Ethel Schlein e la sua squadra nello stilare il “viatico” del nuovo partito si sono scordati di citare la scuola. I punti sono i seguenti: Next generation Eu – l’attuazione del Pnrr; il no alla autonomia differenziata; la cura della comunità, la sanità pubblica e universalistica; il diritto all’abitare: un nuovo piano casa che manca da decenni nel paese; il lavoro, contro la precarietà e le diseguaglianze e le iniquità anche fiscali; cambiare il modello di sviluppo – un nuovo piano industriale per stare a testa alta nelle transizioni e infine l’emergenza climatica.

Non ho dubbi che si tratti di un lapsus, di una distrazione, di un banale errore involontario perché non posso pensare che di fronte alla nuova epoca Valditara, Schlein e gli altri non abbiano niente da dire. Tuttavia, nemmeno sul sito del Partito della segretaria con l’armocromista, tra i sedici temi citati, l’istruzione non c’è. Ci sono i diritti, le donne, la giustizia, l’immigrazione, il contrasto alle mafie e tanto altro ma il sostantivo scuola non c’è. Eppure nella segreteria di Elly Schlein c’è una responsabile della scuola: la deputata Irene Manzi che nella vita, tuttavia, (dalla biografia) non risulta essere stata insegnante o dirigente scolastico e tanto meno avere una laurea in Pedagogia o Scienze dell’educazione.

A questo punto non vorrei pensar male ma un interrogativo nasce: perché il Pd non ha inserito la scuola tra le sue priorità? Forse che non la ritenga così importante da introdurla nell’agenda politica? O forse non si è accorto dei dati che arrivano dall’Ocse, dall’Invalsi, dall’Istat sull’abbandono scolastico, sull’età dei nostri docenti, sui neet, sull’edilizia scolastica e tanto altro ancora? Oppure al Pd le scelte del governo e di Valditara vanno bene a partire dall’inserimento della parola “merito” al dicastero di viale Trastevere? La “riforma” sul voto in condotta pensata dal ministro leghista è gradita al partito del centrosinistra?

Gli amici del Pd cui ho posto la questione mi hanno risposto: “Ma perché non guardi a Forza Italia? Ai Cinque Stelle?”. Mi chiedo: ma perché il Pd si aspetta sempre che siano gli altri a fare ciò che dovrebbe mettere in campo un partito che si suppone abbia ancora dei valori e degli ideali di centrosinistra? Andare sulla tomba di Altero Spinelli a Ventotene serve davvero a poco quando il 9 maggio nella maggioranza delle scuole ci si scorda che è la festa dell’Europa.

Elly, oltre a dire qualcosa di sinistra, falla o se preferisci facciamola. Ti prego.

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