Chiude al pubblico da lunedì 17 luglio sine die la sede distaccata dell’Archivio di Stato di Roma di via Galla Placidia, nei pressi dell’Università La Sapienza, che conserva chilometri di documenti d’età contemporanea, in particolare riferiti alla Roma postunitaria. La notizia è rimbalzata sui social il 13 luglio dopo che un ex direttore dell’Archivio di Stato, Paolo Buonora, ne ha dato notizia via mail ad alcuni conoscenti con toni coloriti: “Tutta la storia del Novecento della Capitale sparirà dal panorama delle ricerche storiche; le carte, inscatolate, chiuse in deposito per anni e anni”. La realtà è forse meno drammatica, ma dà comunque l’idea della situazione difficilissima in cui versano gli archivi di stato di Roma e non solo: la sede di Galla Placidia chiuderà, ha confermato la direzione dell’Archivio di Stato, perché priva di un sistema antincendio a norma. Trattandosi di una sede in affitto (da decenni), e avendo i proprietari rifiutato di rinnovare il contratto alle condizioni proposte dal Ministero, l’adeguamento antincendio, di una sede in via di dismissione, è divenuto impossibile e antieconomico: erano già stati stanziati 466mila euro.

Spiegano al Fatto dalla direzione generale archivi, nel dettaglio: “L’Archivio di Stato di Roma occupa la sede di Galla Placidia in regime extracontrattuale con un canone di circa 700.000 euro annuali e le procedure di rinegoziazione dello stesso al prezzo stabilito dall’Agenzia del Demanio hanno determinato il rifiuto della proprietà alla rinegoziazione del canone di locazione”.

Già è in corso un progetto di adeguamento un edificio demaniale di via dei Papareschi per una sede succursale dell’Archivio di Stato di Roma dedicata alla documentazione novecentesca, che la gran parte degli archivisti considerano perfetta per il fine, e che finalmente non sarebbe più in affitto: per l’apertura però si dovranno attendere anni. Nell’immediato, l’Archivio di Roma sta lavorando a un sistema di outsourcing che consenta di consultare in altra sede (si parla per ora di quella centrale), previa richiesta, i documenti conservati a Galla Placidia: cioè spostandoli da un luogo a un altro. Trovare spazi ed edifici idonei per i dirigenti archivisti è un tema strutturale da decenni: molti degli Archivi di Stato italiani sono in affitto negli stessi luoghi da tempo.

Perché la chiusura sia arrivata prima di avere un sistema di consultazione in outsourcing perfettamente funzionante, e nel mezzo dell’estate con tre giorni di preavviso, non è stato dichiarato. Ma la carenza di personale negli archivi di stato è nota – il direttore dell’Archivio di Stato di Roma è anch’esso ad interim – e anche monitorare le condizioni di sicurezza con costanza diviene difficile: nel 2018 due operatori persero la vita nell’Archivio di Stato di Arezzo inalando argon fuoriuscito da un impianto antincendio.

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