È costato molto caro il video “anti-rom” postato dal consigliere della Lega al Quartiere 3 di Firenze, Alessio Di Giulio, alla vigilia delle elezioni politiche. Il tribunale di Firenze lo ha infatti condannato a pagare 18mila euro per istigazione all’odio razziale. Nel settembre 2022, Di Giulio diffuse su Facebook un video che in modalità selfie riprendeva una donna rom nel centro del capoluogo toscano e invitava gli elettori a votare per il suo partito politico “per non vederla mai più”. Il filmato aveva suscitato accese polemiche.

Nei giorni successivi il leghista aveva provato a minimizzare l’accaduto, sostenendo la volontà “di non vedere più l’accattonaggio a Firenze, visto che la signora in questione ci ha seguito da piazza Signoria a metà via Calzaiuoli chiedendoci soldi in maniera insistente”. Inoltre, il politico aveva aggiunto: “Potremmo parlare anche di campi rom abusivi e persone obbligate a chiedere soldi ai semafori o per strada, ma dubito che qualche sinistro intellettuale voglia entrare nel merito”.

Le associazioni Arci, Asgi, Cospe, Lunaria, Associazione 21 luglio e l’Associazione Ucri avevano presentato un esposto in procura nei confronti del consigliere di Quartiere. Anche la donna protagonista del video aveva querelato Di Giulio per diffamazione aggravata e violazione della privacy. “Il decreto penale di condanna emesso dal gip del tribunale di Firenze, su richiesta del pubblico ministero – dichiara l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente Asgi – rappresenta una decisione particolarmente significativa che sanziona una condotta penalmente illegittima, dimostrando l’importanza del contrasto da parte della società civile in relazione a ogni forma di comportamento basato sull’odio e la discriminazione etnica”.

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