La commissione lavoro della Camera ha dato il via libera al testo base sul salario minimo nell’ultima formulazione condivisa da tutti i partiti di opposizione (tranne Italia viva), che fissa a 9 euro lordi l’ora la soglia sotto la quale diventerebbe illecito pagare un lavoratore. La maggioranza si è astenuta durante il voto, nonostante il governo come è noto sia contrario. Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato a venerdì 14 luglio alle ore 12.

L’Italia è uno dei 5 Paesi Ue su 27 che non hanno un salario minimo fissato per legge (vedi grafico). Martedì l’Ocse nel suo Employment Outlook ha sottolineato che in Italia alla fine del 2022 i salari reali erano calati del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia e la discesa è continuata nel primo trimestre del 2023, con una diminuzione su base annua del 7,5%: il calo maggiore tra quelli registrati nelle grandi economie avanzate del pianeta. Il direttore per l’Impiego, il Lavoro e gli Affari sociali dell’Ocse, Stefano Scarpetta, ha spiegato che oltre ai “significativi ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi” pesa anche l’”assenza di un salario minimo”. L’economista ha sottolineato “l’importanza di avere in momenti come questo” un salario minimo, accompagnato da una commissione tripartita per valutarne il livello. E ha citato l’esempio della Germania, che come l’Italia ha una “forte” contrattazione collettiva, il che non ha impedito all’ex cancelliera Angela Merkel di introdurre una forma di salario minimo (partito nel 2015 da 8,50 euro l’ora) anche in risposta alla diffusione dei cosiddetti mini-job..

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