Quando Grillo diffuse il video di difesa per il figlio, io pubblicai una chiara nota in cui riferivo che capivo la sua situazione, anche se quel filmato non rendeva giustizia della sua sensibilità, ma ne prendevo le distanze. E sottolineai che due sono i principi fondamentali del M5s: rispettare l’autonomia della magistratura, che deve andare avanti con le sue verifiche giudiziarie, e rispettare la presunta vittima e i suoi familiari, visto che il Codice Rosso è stato varato col mio governo. Ma le vicende di Grillo e di La Russa sono molto diverse“. Così a In Onda Estate (La7) il leader del M5s, Giuseppe Conte, si pronuncia su un eventuale paragone tra il caso Grillo e La Russa.

E spiega: “Grillo pubblicò quel video dopo che era passato un anno di indagini. Teniamo conto del fatto che più le indagini si allungano, più aumenta la sofferenza della famiglia sia del ragazzo accusato, sia della presunta vittima. La Russa, invece, prima ancora che partissero le indagini, e non dopo un anno, ha voluto preliminarmente entrare a gamba tesa, ha parlato da avvocato penalista, mettendo sul piatto una sua personale competenza giuridica, e anche da presidente del Senato, anche se non l’ha detto”.

Conte aggiunge: “La seconda carica dello Stato si incontrerà col procuratore di Milano nelle varie cerimonie pubbliche. Ma mi dite se questo non può essere anche un modo per condizionare un’indagine che sta nascendo? Ne può derivare un condizionamento psicologico o no? Quindi, La Russa avrebbe dovuto essere molto più prudente, la sua uscita è stata del tutto inopportuna. Grillo era in una situazione completamente diversa. Che incarico pubblico o istituzionale rivestiva? Possiamo pensare che con quella sua uscita Grillo avrebbe potuto condizionare qualcuno?”.

La conduttrice Marianna Aprile ribatte che Grillo era il capo politico del M5s, che ‘esprimeva il ministro della Giustizia esattamente come La Russa’. Affermazione inesatta, perché nell’aprile 2021, di fatto a essere il capo politico del M5s era Conte (la sua nomina sarà ufficializzata 4 mesi dopo) e Grillo era il garante del Movimento. In più, il ministro della Giustizia del governo Draghi era Maria Cartabia, non esattamente una espressione dei 5 Stelle.
Conte risponde alla giornalista: “L’ho già detto altre volte: la linea politica la faccio io, Grillo è il garante. Grazie”.

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