“Il Parco Regionale dell’Appia Antica con i suoi 4.580 ettari è l’area protetta urbana più estesa d’Europa. Un cuneo verde che dal centro della città corre verso i Castelli Romani. Qui storia, archeologia e natura si fondono in un quadro paesaggistico e ambientale di eccezionale interesse”. La descrizione sul portale del Parco del “cuneo verde ad un chilometro dal Colosseo” non lascia dubbi. Si tratta di un luogo unico al mondo. Esteso sui municipi I, VII, VIII e IX di Roma e sui Comuni di Ciampino e Marino. Un grande Luogo della cultura, insomma. Una zona protetta, con vincoli paesaggistici e culturali. Anche per questo, il fatto che 40 ettari siano stati messi in vendita non può lasciare indifferenti. Messi in vendita e venduti, sembra. Per una cifra complessiva di 6,3 milioni di euro.

La Fondazione Ecclesiastica Istituto Marchesi Teresa, Gerino e Lippo Gerini, presieduta dal salesiano Giampietro Pettenon, erede del patrimonio del marchese Lippo Gerini, già quattro anni fa aveva espresso il desiderio di vendere. Ma poi non se ne è fatto niente. Anche a causa di un contenzioso con gli eredi del marchese. Ma ora l’operazione sembra fatta. Anche se manca l’ufficialità.

“Su questi 40 ettari lo Stato, la Regione ed il Comune non hanno esercitato il diritto di prelazione”, ha spiegato a Romatoday.it agli inizi di luglio Rossana De Stefani, Presidente del Comitato per la Caffarella. Una superficie corrispondente ad oltre 60 stadi, con prati ed uliveti, fabbricati storici e strutture archeologiche che rischia di passare da un Ente ecclesiastico ad un “privato”, senza alcun intervento da parte delle pubbliche amministrazioni. Anche se per alcuni terreni ci sono state manifestazioni d’interesse.

Come nel caso del casale dell’ex Mulino all’interno del parco della Caffarella per il quale l’Ente Parco ha espresso volontà di acquisizione per farne una sorta di ostello per pellegrini. Ma anche come nel caso del terreno tra il Parco di Tor Fiscale e quello degli Acquedotti, per il quale il Municipio VII ne ha proposto l’acquisto al Comune. Nulla di concreto, ancora. E in ogni caso, una porzione ridotta rispetto ai 40 ettari complessi. Nei quali sono compresi i circa tre ettari sui cui opera l’Associazione sportiva di promozione sociale Ciampacavallo onlus “che interviene nel territorio come struttura riabilitativa, sportiva e ludica per persone diversamente abili o con disagio psichico, sociale o relazionale”. Che si occupano anche della gestione del centro.

La vendita di questi terreni comporterebbe la fine di un progetto sociale. E’ più che evidente. “La nostra sede storica ci è data in affitto da molti anni dalla Fondazione Gerini. Il terreno, nel Parco regionale dell’Appia Antica, è uno spazio in cui, utilizzando i capannoni esistenti, abbiamo saputo creare una palestra, una falegnameria, diversi laboratori artigiani, un vivaio, degli orti”, hanno scritto nella petizione su change.org che ha raccolto oltre 27mila sottoscrizioni in meno di 50 giorni. I diretti interessati spiegano come “oggi Ciampacavallo ospita una fattoria sociale, un centro diurno outdoor, una sede di equitazione integrata e accoglie più di 700 persone con disabilità a tutti i livelli, lavorando ovviamente a tariffe sociali, in alcuni casi anche a titolo volontario”. Alla fine dello scorso maggio il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, in occasione di una visita alla Onlus ha dichiarato all’agenzia di stampa Dire che avrebbe fatto “tutto ciò che è necessario perché questa realtà continui ad operare come fa e come deve continuare a fare”.

Mentre agli inizi di luglio il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato, è intervenuto sulla questione rilevando come “la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti non ha esercitato il diritto di prelazione, che avrebbe potuto scongiurare il pericolo e ora la patata bollente si trova nelle mani del presidente Francesco Rocca … Cosa farà la Regione Lazio?”. Al quesito ha dato risposta l’assessore al Bilancio e alle politiche agricole, Giancarlo Righini, rivelando che “sono stati compiuti passi significativi che consentiranno alla Onlus ed alle persone che vi operano di restare all’interno dell’area dove attualmente si trovano. Il ministero della Cultura ha infatti deciso di porre un vincolo su 10 ettari del parco dell’Appia Antica. E questo ci consente di esercitare una prelazione su quelle aree, all’interno delle quali si trova anche Ciampacavallo”. Problema risolto, quindi? Non è detto.

Già, perché l’intervento della Regione potrebbe essere “tardivo”. Fuori tempo massimo. Dal momento che sono molti, tra cui gli stessi responsabili della Onlus, a sostenere che sarebbe stato firmato un preliminare di acquisto, con un anticipo di 1,3 milioni, da parte dell’imprenditore Paolo Cetorelli, proprietario dei supermercati Pewex. Per l’esito non rimane che attendere. In gioco il futuro di una parte di Parco.

Articolo Precedente

La spedizione di Greenpeace alla scoperta dei cetacei delle isole Pontine: “Ora il governo ratifichi il Trattato Onu sulla protezione dei mari”

next