Il body shaming le obbliga a nascondersi, i traumi lasciano in tutte loro la sensazione di non abitare il proprio corpo, gli haters maschilisti dedicano troppo tempo (che evidentemente hanno da perdere) per insultare chi non somiglia al modello estetico che li eccita di più. I modelli estetici normativi e imposti fanno di tutto per non permetterci di accettarci per ciò che siamo. Donne e corpi, una questione di genere, una battaglia costante, tra commenti insultanti e molestie diffuse, in un Paese maschilista che non vuol rimettere in discussione mentalità e cultura sessista.

Così sulla pagina di Abbatto i Muri abbiamo cominciato a mostrare in modo autodeterminato quello che ci fa sentire a disagio o che altri vorrebbero ci rendesse vulnerabili. Pance, smagliature, cicatrici, cellulite, effetti di disturbi alimentari che conseguono al body shaming e al bullismo che inizia dalle scuole e continua nella vita delle adulte. Ci vorrebbero invisibili e noi invece realizziamo un corteo di corpi liberati, dalle maldicenze, dalle norme estetiche impossibili da rispettare, dal maschilismo mascherato da “salutismo” (non scrivono “cicciona” ma dicono “dovresti andare in palestra, pesi sul servizio sanitario nazionale, sei pigra, pensa alla tua salute”).

Dietro ogni foto c’è una storia, ogni corpo racconta una vita coraggiosa, di guerriere che attraversano il mondo senza vergognarsi di quel che non dovrebbe essere giudicato mai senza sapere un tubo di quelle donne, dei problemi che hanno vissuto e superato, delle battaglie attraversate. Scrive anche qualche uomo, senza fare man splaining, dicendo che combattiamo contro lo stesso nemico, uomini che non attribuiscono colpe alle donne per le proprie insicurezze ma che lottano contro il maschilismo e la cultura patriarcale che li vorrebbe tutti maschi alpha. Scrivono donne che non riescono a mostrarsi ma si raccontano e ringraziano per il coraggio che le altre infondono in loro.

Se volete partecipare scrivete a abbattoimuri@gmail.com

Vi aspetto!

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