Giorgia Meloni è ossessionata dal consenso. Ieri mi ha rinfacciato che +Europa è al 3%, ma io prevedo che lei tornerà al 3%“. È la frecciata ironica che fa all’indirizzo della presidente del Consiglio Riccardo Magi, segretario e deputato di +Europa, che ieri è stato protagonista di un concitato alterco con Giorgia Meloni, dopo che il parlamentare ha interrotto nell’auletta della Camera il suo intervento mostrando un cartello antiproibizionista con la scritta: ‘ Cannabis, se non ci pensa lo Stato, ci pensa la mafia’.

Ospite di Uno, Nessuno, 100Milan (Radio24), Magi definisce l’evento organizzato dal governo sulle droghe ‘una kermesse’: “C’erano l’allenatore della nazionale, il presentatore televisivo e l’immancabile sacerdote per dire che tutte le droghe fanno male e che sono tutte uguali. E anche per raccontare che, se siamo in questa situazione di incapacità di governare il fenomeno del consumo delle sostanze stupefacenti, è colpa del lassismo. E invece è proprio questa la mistificazione inaccettabile, perché il tema è serio. Noi ieri mattina – spiega – abbiamo presentato dati che raccontano che, avendo noi una delle normative più repressive d’Europa, abbiamo riempito le carceri di detenuti per violazione della legge sulle droghe. Sono il 34%, il doppio della media europea. Non mi pare allora che ci siano state delle politiche lassiste. Anzi, a forza di reprimere e di usare solo il carcere, non diminuiscono i consumi. E questo è il fallimento del proibizionismo”.

Staffilata anche ad Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con deleghe alle Politiche antidroga: “Ricordo che Mantovano è uno degli autori della legge Fini-Giovanardi. In un paese democratico, in cui si devono guardare i risultati delle politiche pubbliche, uno come Mantovano dovrebbe dare spiegazioni e giustificazioni sul suo operato, non presentarsi come il nuovo che dice: ‘Qui avete sbagliato tutti'”.

E aggiunge: “Ieri hanno inviato anche due lobbisti del proibizionismo americano per parlare del caso del Colorado dove nel 2012 sono state legalizzate le droghe leggere. La cosa incredibile è che il governo italiano parla del caso del Colorado senza invitare il governatore del Colorado, forse perché a Denver poco tempo fa si è chiusa una convention aperta proprio dal governatore del Colorado, a cui hanno partecipato 13mila persone – continua – e dove si parlava della legalizzazione delle sostanze psichedeliche per uso terapeutico. Nel mondo la ricetta antiproibizionista sta facendo passi rapidissimi: non solo negli Usa e in Canada, ma anche in Germania. Noi invece abbiamo un governo che non basa affatto le proprie politiche sull’evidenza scientifica e sull’analisi dei risultati delle politiche. E questo è grave“.

Magi ribadisce: “Col governo Meloni stiamo vivendo in un piccolo mondo antico, in cui c’è l’allenatore della nazionale, il presentatore televisivo e il sacerdote, che ci dicono che le droghe sono tutte uguali. E invece le sostanze sono diverse, quindi vanno conosciute e vanno governate. Compito del governo è tutelare la salute dei cittadini il più possibile – conclude – combattere in modo più efficace il mercato illegale, e magari anche non schiacciare la libertà di scelta e lo stile di vita dei cittadini. Se io voglio assumere una sostanza e non faccio male a nessuno, perché non posso? Perché è legale che io assuma un litro di vino al giorno e non è legale che io mi fumi uno spinello la sera?”.

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