“Se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”. E, ancora, “big marijuana esiste già, si chiama mafia”. Mostrando questi cartelli il deputato di +Europa, Riccardo Magi, ha interrotto l’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il convegno per la giornata mondiale contro le droghe organizzato alla Camera, spiegando poi, uscito dall’evento, che si trattava di un incontro pieno di “luoghi comuni e fake news“.

Alla contestazione di Magi, Meloni ha risposto immediatamente: “Abbiamo visto i risultati del lavoro che avete fatto in questi anni, e forse lei dovrebbe guardare a questi ragazzi che sono in questa sala e avere rispetto di quello che la vostra propaganda ha fatto sulla pelle di queste persone e di queste famiglie”. “Lei dovrebbe ricordarsi – ha ribattuto ancora – che è grazie alle politiche che avete fatto se siamo ridotti così. Lei dovrebbe sapere che io non sono una persona che si fa intimidire, onorevole Magi, dovrebbe saperlo molto bene, perché io so esattamente cosa sto facendo, il punto è se ve ne rendiate conto voi di quello che state facendo”.

Fuori dall’Aula dei gruppi parlamentari Magi si è fermato con i giornalisti e ha spiegato: “Siccome noi crediamo che il governo abbia responsabilità serie nell’affrontare un fenomeno sociale serio come quello del consumo delle sostanze stupefacenti, dopo due ore non potevamo retare in silenzio“. “Siamo convinti che sia esattamente l’incapacità del governo di affrontare queste situazioni che crei maggiori danni da un punto di vista sociale e soprattutto che sia il maggior alleato della criminalità organizzata”, ha aggiunto, definendo “ipocrite” le parole dette al convegno.

Ad esempio, ha spiegato, “hanno detto che la cannabis è una droga di ingresso ad altre droghe”. “In Italia si stimano sei milioni di consumatori di cannabis, vuol dire che ogni anno dovremmo avere qualche milione in più di dipendenti da eroina, ma non mi risulta”, ha aggiunto, sottolineando anche il problema del sovraffollamento delle carceri. “Il governo vuole aumentare ancora le pene? – ha concluso – Noi abbiamo presentato il libro bianco in cui abbiamo detto che si è raggiunto il livello massimo nelle carceri per violazione della legge sugli stupefacenti. Vuol dire che se ci fosse un altro approccio su questo problema, non avremmo il sovraffollamento delle carceri”.
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