“Gli alberi sono le colonne del mondo, quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati, il cielo cadrà sopra di noi”
Detto di nativi americani

Alle ultime elezioni amministrative a Torino ha votato il 48,08% degli elettori. Un trend che rispecchia lo scollamento tra potere politico e cittadinanza. È di tale scollamento che vorrei parlare questa volta. Rimaniamo a Torino. Come ebbi già modo di segnalare, il Comune, sotto la veste di una “riforestazione urbana” sta tagliando maestosi alberi cittadini per rimpiazzarli con alberelli alloctoni che ci impiegheranno anni per svolgere le stesse funzioni ecosistemiche di quelli tagliati.

Ora, non voglio qui ricordare che Torino aveva dei boschi in città cresciuti sulle rovine della Torino industriale e che le varie giunte li hanno segati per fare posto a nuovi alloggi, quando in città vi sono circa 50.000 alloggi vuoti. Non voglio qui neppure ricordare gli insegnamenti di un Henry David Thoreau sull’importanza della Natura o di Stefano Mancuso sulla sensibilità e l’intelligenza delle piante. Tutto questo sarebbe come rubare le caramelle ai bambini: non si pretende certo oggidì che un amministratore abbia una coscienza/conoscenza ambientale, per la carità. Mi basta restare sul piano concreto; una delibera che afferma che vi siano condizioni di criticità per l’alberata di Corso Belgio e un volantino colorato distribuito dal Comune.

La deliberazione della giunta comunale n. 528 del 26 luglio 2022 afferma che il viale di Corso Belgio “è in condizioni di criticità”, ma non rimanda ad alcun documento che dimostri appunto tale criticità. Una ditta super partes che bene conosce l’alberata in questione ha redatto un documento da cui risulta che negli anni scorsi gli esemplari malati sono già stati sostituiti e quelli in essere godono di buona salute e non ha senso sostituirli con degli alberelli. Quindi, domanda al Comune: dove risiede la “criticità” asserita?

E passiamo al volantino che il Comune ha distribuito per giustificare l’intervento dell’asserita “riqualificazione”, volantino dal titolo “Torino cambia”, che ricorda tanto quel “Turin always on the move”, Torino che non sta mai ferma. Chiosa: non è detto che cambiare sia sempre positivo, così come il muoversi, dipende da dove si va… Il volantino contiene frasi che lasciano stupefatti: “Più verde, più ombra”. Ma se sostituiscono alberi con ampie chiome con alberelli, e persino con noccioli e biancospini (avete presente l’ombra di un nocciolo o di un biancospino?) come è possibile che alla fine dell’operazione vi siano più verde e più ombra? Gli aceri sarebbero a fine ciclo: ma se l’acero negundo può vivere fino a 150 anni e questi al massimo di anni ne hanno una settantina… Insomma, affermazioni apodittiche e contrastanti con la realtà.

Il risultato sarà un piccolo contributo al peggioramento della qualità dell’aria a Torino e un deterioramento sensibile della qualità della vita per coloro che abitano lungo il corso, che si sentono anche presi per i fondelli. E qui veniamo all’affermazione iniziale. C’è sempre più uno scollamento, un disinteresse da parte degli amministrati rispetto agli amministratori. E questo in parte, per quella parte degli amministrati che si informa, che capisce, è sicuramente determinato dalla considerazione che la politica non va nella direzione dell’interesse dei cittadini. Tutt’altro. Magari, come in questo caso, ci sono semplicemente dei soldi da spendere, e c’è semplicemente l’opportunità di far girare la microeconomia della cazzuola e dei movimenti terra.

La vicenda di Corso Belgio a Torino è piccola, ma significativa. Il suo insegnamento è estensibile a tutta la nostra politica, che sia torinese o romana, che sia di sinistra o sia di destra, non importa. Molti cittadini non si sentono più rappresentati, anzi già sanno che i politici gli peggioreranno le condizioni di vita. Bella cosa la democrazia, ma se poi ti accorgi che chi comanda ti danneggia, ha ancora senso votare? Il Comune pensa che voteranno alle prossime elezioni (ammesso lo abbiano fatto alle precedenti) i residenti di Corso Belgio che da ieri hanno inscenato una protesta che non si pone limiti temporali insieme ai comitati cittadini che, a differenza del Comune, vogliono difendere il verde?

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