Il Tribunale di Monaco di Baviera ha condannato l’ex capo di Audi Rupert Stadler a un anno e 9 mesi con sospensione condizionale della pena nell’ambito dell’inchiesta tedesca sullo scandalo Dieselgate che ha coinvolto il Gruppo Volkswagen. Secondo le ricostruzioni di Dpa e Zeit, Stadler è stato riconosciuto colpevole di frode per aver interrotto troppo tardi la vendita di auto diesel con emissioni volutamente truccate per superare il test sulle emissioni, dopo le manipolazioni dei motori diesel scoperte negli Usa nel 2015.

A maggio scorso Stadler aveva fatto sapere, tramite i suoi legali, di essere pronto a confessare in cambio della sospensione della pena e del pagamento di 1,1 milioni di euro dopo un accordo raggiunto con i pubblici ministeri. L’accordo prevedeva che un magistrato avrebbe dovuto giudicare se la confessione potesse ritenersi completa. Stadler ha ricoperto il ruolo di ceo dell’azienda dal 2007 al 2018: si era difeso dall’accusa di mancata interruzione delle vendite chiamando in causa gli ingegneri del gruppo, che secondo lui non avrebbero riconosciuto la truffa.

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