“Non escludo nulla, anche se lo sciopero generale non risolve tutti problemi. Una situazione di questo genere non è più tollerabile, va cambiata, bisogna ribellarsi“. Parola di Maurizio Landini che durante la trasmissione Mezz’ora su Rai 3 parlando delle difficoltà di chi lavora nel settore della sanità o di quelle dei giovani precari. “Il governo non ha ancora messo un euro” per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego spiega il sindacalista che si scaglia contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. “Questo governo – accusa il leader della Cgil – non riconosce al sindacato il ruolo di un soggetto con cui negoziare e trovare una mediazione. Ha la maggioranza nel Parlamento ma non ha la maggioranza nel Paese, e pensa di usare questa maggioranza datagli da un sistema elettorale per cambiare il fisco, la sanità, addirittura la Costituzione. Ieri – aggiunge riferendosi alla manifestazione a Roma sulla sanità – è stato solo l’inizio di una mobilitazione che continuerà. E non ci fermeremo”. Adesso, afferma, “bisogna ricostruire la democrazia con una partecipazione dal basso”.

“Il mio compito sindacale non è quello di unire la sinistra, ma dare una prospettiva ai giovani e risolvere i problemi del lavoro – dice Landini – Noi parliamo con tutti, noi non ci fermiamo, e lo dico anche sul piano della mobilitazione”. “Non aver ancora deciso il commissario penso sia una stupidaggine” continua Landini rispondendo a una domanda sull’alluvione che ha martoriato l’Emilia-Romagna. “Non si possono fare speculazioni politiche su questo – aggiunge Landini -, si deve mettere il territorio subito in grado di operare. Credo che questo sia proprio un errore del governo; non hanno ancora deciso, e non capisco perché”. Poi Landini ha ricordato che mercoledì andrà “in quei territori: sarò a Faenza, a Forlì, a Cesena, per discutere con i nostri iscritti. Nessuno mette in discussione che i cambiamenti climatici ci sono già, adesso è il momento di ripensare cosa ricostruisci, e come”.

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