“Il fisco deve anche essere improntato alla crescita del Paese: snello, semplice e concorrenziale rispetto all’evasione“. È la tesi del presidente della commissione Attività produttive Alberto Gusmeroli (Lega) e relatore della delega fiscale, che lo ha detto durante il convegno di EY Economia reale: il valore degli investimenti privati a supporto del sistema paese. Mettendo così il timbro sull’idea che al momento l’evasione è più “conveniente” e i contribuenti scelgono di conseguenza il comportamento da tenere.

“Si scoraggia l’evasione se abbiamo un sistema semplice a ridotta tassazione“, ha detto Gusmeroli facendo l’esempio di quello che a detta sua è un caso riuscito: “La fiscalità immobiliare, dove è quasi scomparso il sommerso degli affitti abitativi“. Anche se stando all’ultima relazione sull’evasione fiscale la cedolare secca sugli affitti in sostituzione della tassazione Irpef “ha generato una perdita di entrate che si è tradotta in un guadagno privato per la parte alta della distribuzione del reddito dei contribuenti. Di circa il 20% della variazione fiscale complessiva ha beneficiato l’1% più ricco e circa il 60% di tutta la riduzione delle tasse è andata a vantaggio del 10% dei contribuenti più ricchi”.

Gusmeroli ha continuato dicendo che “la riforma fiscale cercherà di semplificare il sistema, ridurre gradualmente la pressione fiscale e rendere il fisco più equo e meno nemico del cittadino”. Questo è “il paese più complicato al mondo dal punto di vista fiscale e quindi più respingente per gli investimenti esteri: non ce lo possiamo permettere”, ha aggiunto, spiegando che semplificare il sistema ha l’obiettivo di “rendere più attrattivo il sistema paese: questo è un problema che ci dobbiamo porre tutti, al di là del credo politico”.

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