L’ultimo saluto a Silvio Berlusconi va in scena in una piazza Duomo piena a metà. Più bandiere del Milan che di Forza Italia. Più cori da stadio degli ultras rossoneri rispetto a quelli dei supporter azzurri. “Muore Berlusconi ma non il berlusconismo” dice Simone, il primo ad arrivare in piazza all’una di notte. Viene da Palermo e ha passato la notte qui per essere in prima fila. “È stato un perseguitato dalla giustizia – racconta un ragazzo che è nato nello stesso anno di Forza Italia – ognuno lo ricorderà come vuole”.

E così c’è anche chi è venuto in piazza con una maglietta “Io non sono in lutto” perché “è un pregiudicato”. E tra i turisti che si fermano a fare un selfie in piazza il nome di Berlusconi evoca “bunga bunga”. Alle 15 il feretro arriva sul sagrato del duomo accolto dai cori degli ultras milanisti. “C’è solo un presidente” gridano mentre la bara entra in chiesa. La piazza non si riempirà mai nel corso della cerimonia e alle 16.09 quando la bara esce tra gli applausi è ancora più vuota.

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Ai funerali di Berlusconi la piazza è piena a metà. Giovani di Forza Italia, anziani e tanti ultras del Milan: chi c’era davanti al Duomo

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“Era un grande statista, un vero riformatore”. Ma neppure gli adulatori trovano una legge di Berlusconi che valga la pena ricordare

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