In questa sorta di revival di novembre, con quello che sta accadendo in Emilia-Romagna e nelle Marche, risulta difficile preoccuparsi di aridità e temperature elevate. Eppure – purtroppo – le prospettive per quest’estate non sono per nulla confortanti quanto al clima. E se si allarga l’orizzonte si scopre che l’Europa intera sta affrontando ondate di calore inusualmente consistenti e una raffica di fenomeni estremi che danno il polso di quanto il cambiamento climatico stia influenzando l’evoluzione del nostro pianeta. A tal riguardo un nuovo studio condotto dalla prestigiosa Università di Oxford ha rivelato che i giorni estremamente caldi stanno aumentando in frequenza e in intensità nell’Europa nord-occidentale. La ricerca, pubblicata giovedì 18 maggio sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters, ha analizzato i dati climatici degli ultimi decenni e ha messo in evidenza un’allarmante discrepanza tra i modelli climatici attuali e le osservazioni sul campo. Mentre i modelli sono in grado di prevedere con precisione il tasso di riscaldamento per i giorni medi, si sono rivelati inadeguati nel prevedere l’accelerazione del riscaldamento durante i giorni estremamente caldi. Matthew Patterson, ricercatore capo del Dipartimento di Fisica a Oxford, ha sottolineato che questo studio evidenzia l’impatto reale del cambiamento climatico sull’Europa nord-occidentale e dimostra che l’ondata di calore record dello scorso anno nel Regno Unito non è stata un caso isolato. “I politici devono urgentemente adattare le infrastrutture e i sistemi sanitari per far fronte agli effetti delle temperature più elevate”, ha affermato.

L’analisi dei dati climatici degli ultimi sessant’anni ha dimostrato che le temperature dei giorni estremamente caldi nell’Europa nord-occidentale sono aumentate a un ritmo doppio rispetto ai giorni estivi medi. In particolare, in Inghilterra e nel Galles, la temperatura media dei giorni estivi è aumentata di circa 0,26 °C per decennio, mentre la temperatura dei giorni più caldi è aumentata di circa 0,58 °C per decennio. Questo rapido riscaldamento dei giorni estremamente caldi non è stato riscontrato nella stessa misura in altre regioni dell’emisfero settentrionale. La ragione non è ancora del tutto chiara: secondo Patterson, potrebbe essere dovuto al fatto che i giorni più caldi nell’Europa nord-occidentale spesso sono influenzati dall’aria calda che proviene dalla Spagna. Dal momento che la Spagna si sta riscaldando più velocemente dell’Europa nord-occidentale, l’aria proveniente da questa regione è sempre più calda rispetto all’aria circostante. Tuttavia, per confermare questa ipotesi sono necessarie ulteriori ricerche. L’effetto dell’incremento dei giorni estremamente caldi avrà conseguenze significative su diversi settori della società, tra cui le infrastrutture energetiche e di trasporto e l’agricoltura. Inoltre, aggraverà le condizioni di malattie respiratorie e cardiovascolari, mettendo a dura prova i servizi sanitari. Una sfida – sottolineano i ricercatori – alla quale bisogna prepararsi per tempo, salvo dover poi affrontare una catastrofica conta dei danni.

di Gianmarco Pondrano Altavilla

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