Ogni euro investito in servizi per l’infanzia torna indietro 13 volte. Ecco perché il tema degli asili nido e delle scuole materne da realizzare grazie all’utilizzo dei fondi del Pnrr “deve riguardare anche chi non ha figli, perché interessa l’economia nazionale, il PIL, le pensioni future. Non possiamo perdere i fondi”: a dirlo, insieme ad altre attiviste in un approfondimento podcast su ANSA.it, è Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics all’Università di Roma Unitelma Sapienza.

L’economista, che nel 2022 ha anche fondato Equonomics, con l’obiettivo di diffondere il tema dell’equità di genere all’interno di aziende e istituzioni, e che ormai da anni si occupa di sviluppo e cooperazione, ha lanciato su Change.org, insieme ad altre prime firmatarie tra cui Sarah Malnerich, Francesca Fiore, Emma Marciello e Mila Spicola, una petizione rivolta al governo dal titolo eloquente: “Fate i nidi, fate presto“.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede infatti 4,6 miliardi di euro destinati ai servizi per l’infanzia, ma ci sono scadenze a stretto giro da rispettare, e la più vicina è quella del 30 giugno 2023: il rischio che si corre, avvertono associazioni e società civile, “è quello di perdere i fondi”.

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