La graticola costante, lo “spiaze” dei meme altrettanto costanti…e ora c’è la finale di Champions League, che come in qualche programma di cucina, può ribaltare la situazione. In realtà l’ha già ribaltata con il biglietto per Istanbul Simone Inzaghi: iper criticato per il cammino in campionato, con molti che ne chiedevano lo scalpo mentre portava l’Inter a essere una delle due squadre migliori d’Europa. Sarà da vedere in quale posizione, se prima o seconda, ben sapendo tuttavia che se l’impresa di portare i nerazzurri a Istanbul è stata memorabile la prospettiva di alzare la Champions contro l’avversaria che troverà in Turchia è titanica, impensabile all’inizio e tabù ancora oggi quando basterebbe vincere solo una partita…in teoria.

L’Inter può giocarsi due trofei: la Champions a Istanbul il 10 giugno, la Coppa Italia a Roma il 24 maggio, mentre un trofeo l’ha già vinto, la Supercoppa Italiana a Riad lo scorso 3 gennaio.
Dovesse vincere la Coppa Italia, con due trofei nazionali la stagione nerazzurra sarebbe già da incorniciare, visto che nessuno ha fatto meglio a parte il Napoli di Spalletti con lo Scudetto ovviamente. Arrivasse la Champions ovviamente si parlerebbe di un evento mistico più che un’impresa sportiva: l’Inter, ultima squadra ad alzare quella Coppa, che la riporta in Italia dopo 13 anni. Ma mentre la squadra di Mourinho e Moratti era costruita per provare a trionfare in Champions, l’obiettivo per la truppa di Inzaghi era quello di bissare gli ottavi, che proprio la gestione Inzaghi aveva riportato nella scorsa stagione, dopo undici anni.

Eppure nonostante solo il Napoli abbia fatto meglio, ma con la possibilità ancora viva di ribaltare il giudizio vincendo la Champions, Simone Inzaghi è stato tra gli allenatori più criticati della stagione assieme a Massimiliano Allegri. In alcuni momenti probabilmente in maniera ancora più feroce rispetto al collega bianconero. Ha vissuto praticamente da esonerato la vigilia dell’incontro delicatissimo di Oporto del ritorno agli ottavi l’allenatore dell’Inter, visto che il match era stato preceduto dalla sanguinosa sconfitta contro lo Spezia: lo 0 a 0 del “do Dragao”, con conseguente passaggio ai quarti, gli ha garantito la permanenza sulla panchina nerazzurra.

Cosa si rimprovera a Inzaghi? La ferita ancora aperta è probabilmente quella legata allo Scudetto perso lo scorso anno, con la gara di Bologna. E poi un cammino balbettante sempre in campionato in questa stagione, nonostante un mercato che collocava la formazione nerazzurra tra le favorite, se non come favorita in assoluto per lo Scudetto, tra gli arrivi di Onana, Mkhitaryan, Asllani e Acerbi e soprattutto col ritorno di Lukaku a far coppia con Lautaro. Effettivamente avrebbe potuto raccogliere molto di più un Inter che è apparsa double face: tosta, attenta e atleticamente inappuntabile in gare come quella contro il Napoli, prima sconfitta degli azzurri, o in Supercoppa col Milan, contro la Juve in Coppa Italia, o in Champions contro il Barcellona, all’andata col Benfica o all’andata ancora contro il Milan. Ma anche distratta e quasi sciatta in campionato in numerose gare, in particolare contro le piccole, dall’Empoli al Bologna (di nuovo) allo Spezia alla Salernitana.

Sul piatto, ad oggi ci sono tre trofei già vinti: due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia, che potrebbero diventare cinque in questa stagione. Se accadesse il bilancio non sarebbe positivo, ma miracoloso: Conte aveva vinto sì lo scudetto, alla seconda stagione e dopo investimenti per circa trecento milioni di euro, per Inzaghi in due anni la spesa è stata di quasi 80 milioni di euro (e bisogna considerare anche le cessioni di Hakimi, di Lukaku al primo anno, l’addio di Perisic e l’aver perso Skriniar a metà stagione). Alle domande sulla riconferma Marotta si è limitato a un “Penso di sì”…chissà che alzando la Coppa i dubbi possano venire a Inzaghi…

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Inter in finale di Champions, la festa a San Siro e il delirio nerazzurro in Piazza Duomo – Le immagini

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