Decine di attivisti climatici sono stati fermati e perquisiti dalla polizia, prima di un’azione di protesta pacifica all’aeroporto di jet privati di Torino Caselle.

Con slogan come “Non siamo tutti sulla stessa barca”, i manifestanti volevano denunciare, in maniera nonviolenta, la grande quantità di emissioni di gas serra, prodotte dall’aviazione privata e dallo stile di vita e di consumi delle fasce più abbienti della popolazione. Gli appartenenti a diversi movimenti, tra i quali Fridays for Future ed Extinction Rebellion, sono stati circondati dagli agenti e trattenuti nel parcheggio coperto dell’aeroporto, per essere identificati.

“Uno sproporzionato dispiegamento di polizia nei confronti di persone e movimenti che attraverso azioni sempre pacifiche, sebbene eclatanti, agiscono per portare la gravità dell’emergenza ecoclimatica al centro del dibattito pubblico e dell’azione politica del Governo”, denunciano i gruppi in una nota stampa. Come è già successo nella struttura di Schipol, ad Amsterdam, “è ora che anche in Italia venga limitato l’utilizzo spropositato di mezzi così tanto inquinanti”, come i jet privati, hanno spiegato gli attivisti.

Tali velivoli causano mediamente una quota di gas serra per chilometro di 10 volte superiore a quella di un volo per passeggeri e 50 volte superiore a un viaggio in treno in Europa. Nel 2022 le loro emissioni di CO2 sono state pari a quelle di 555 mila residenti nell’Unione Europea. Con 55.624 voli solo nel 2022, l’Italia è il quarto Paese del continente per quanto riguarda l’aviazione privata. A Torino, “la città medaglia nera per la qualità dell’aria, inoltre, diversi personaggi celebri come John Elkann continuano ad usufruire di jet privati anche per percorrere distanze brevissime – si legge nel comunicato – L’attenzione mediatica e politica, però, anziché essere sull’emergenza e sulle misure per affrontarla, viene diretta sugli attivisti”, sempre più spesso oggetti di misure “sfruttate per intimidire e criminalizzare chi semplicemente sta suonando l’allarme sulla crisi più grande che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare”.

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