Un altra persona in bicicletta è morta a Milano. L’incidente è avvenuto alle 10.40 all’angolo tra via Comasina e via Novate, nella periferia Nord della città. Secondo le prime ricostruzioni riportate da il Giorno, la vittima è un 55enne di origini cinesi: l’uomo è stato travolto da un tir che stava svoltando a destra ed è stato trascinato per 300 metri dal mezzo. Trasportato in ospedale in codice rosso, è morto a causa delle ferite riportate.

Secondo una prima ricostruzione, sia la bicicletta sia il camion, entrambi provenienti dalla periferia, stavano percorrendo via Comasina in direzione centro città, con la bici che circolava alla destra dell’autocarro. Dai primi elementi raccolti, probabilmente l’uomo non stava utilizzando la pista ciclabile presente ma su questo punto sono in corso ulteriori accertamenti. L’autocarro durante la svolta a destra in via Novate (incrocio con semaforo) ha urtato la bicicletta con la parte anteriore, trascinandola per circa 300 metri.

Si tratta dell’ennesimo incidente che vede vittima una persona in bicicletta negli ultimi mesi: il 21 aprile scorso era stato organizzato un sit-in di protesta per chiedere alle istituzioni locali e nazionali di affrontare quella che è più di un’emergenza. Secondo Legambiente Lombardia dagli inizi di novembre a oggi quattro persone sono morte per non essere state viste circolare sulla loro bicicletta. “Il problema c’è. Noi stiamo implementando delle misure che sono sia sui mezzi per il riconoscimento del cosiddetto angolo cieco sia il miglioramento delle piste ciclabili”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “È inutile negarlo, c’è un problema in una città che è affollata”.

Protestano le associazioni. “E’ urgente: la giunta Sala deve approvare un provvedimento per la circolazione dei camion entro il primo luglio 2023”, hanno dichiarato Sai che puoi, Legambici-Legambiente, Ciclobby e le altre associazioni che hanno dato vita alla campagna di mobilitazione “Città delle persone”. “Quando un camion travolge un ciclista non possiamo più parlare di ‘incidente’. La dinamica ormai si ripete continuamente: l’angolo cieco dei mezzi pesanti impedisce agli autisti di vedere cosa succede intorno a loro. Per risolvere questo grosso problema esiste da tempo una soluzione: da più di tre anni a Londra i sensori sono obbligatori su ogni mezzo articolato che gira in città. Questo ha ridotto drasticamente il numero dei ciclisti vittime di tragedie come quella avvenuta oggi in Comasina, ieri in corso di porta Vittoria, l’altro ieri in piazzale Loreto”, evidenziano le associazioni nella nota, in cui esprimono “tristezza e rabbia, perché la giunta Sala non si muove con l’urgenza necessaria per impedire che ci siano nuove vittime e per costruire una vera ‘città delle personè, prima che dei mezzi e delle merci”. Secondo le associazioni “l’ordine del giorno per limitare la circolazione dei camion, approvato dal Consiglio comunale di Milano settimana scorsa, va nella giusta direzione per proteggere pedoni e ciclisti, ma senza l’approvazione di una delibera di giunta e una determina rimane solo una presa di posizione del tutto priva di efficacia. Vogliamo credere e sperare che oggi, dopo l’ennesima morte di una persona, qualcosa cambierà davvero: la giunta deve predisporre e approvare urgentemente un piano d’emergenza per rendere tutte le strade di Milano più sicure entro il 1 luglio 2023 e affrontare in maniera globale e più incisiva il tema della nuova mobilità urbana in tutti in tutti i suoi aspetti, dal potenziamento della rete ciclabile, all’accessibilità dei mezzi pubblici, alle strade scolastiche senza auto”.

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