Era nella lista nera degli abbattimenti perché considerato troppo “confidente”. Ma l’orso M62 è già morto. La sua carcassa è stata scoperta da un gruppo di escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. L’animale appariva in stato di decomposizione: la sua identità è stata confermata dalle marche auricolari. A stabilire le cause della morte sarà l’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al quale sarà consegnato l’esemplare. Il recupero è stato curato dal Corpo forestale trentino.

Dopo l’aggressione mortale che è costata la vita al 26enne trentino Andrea Papi, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha emanato l’ordinanza per abbattere Jj4, l’orsa responsabile. Nel frattempo sarebbe arrivato anche quello che è stato definito un “sostanziale via libera” da parte dell’Ispra per la rimozione degli altri esemplari considerati pericolosi, cioè Mj5 (che recentemente ha aggredito un uomo in val di Rabbi) e M62. Quest’ultimo, secondo la Provincia, doveva essere abbattuto perché reo di aver mostrato nel tempo degli atteggiamenti troppo confidenti nei confronti dell’uomo.

Stando ai dati disponibili, il maschio M62, di circa 4 anni, non ha mai aggredito nessuno, ma nel corso degli anni è stato protagonista di diversi episodi che lo hanno fatto finire nella categoria dei plantigradi “problematici”. Questo esemplare peraltro fa parte della stessa cucciolata di M57 (catturato nel 2020 dopo aver aggredito un carabiniere ad Andalo) e di F43, la femmina morta nel settembre 2022 per una dosa sbagliata di anestetico durante le fasi di cattura per la sostituzione del radiocollare come racconta IlDolomiti.it. Tutti questi esemplari hanno in comune una spiccata confidenza con gli esseri umani: probabilmente a trasmettere loro quest’indole potrebbe essere stata la madre, Kj1 (l’orsa più vecchia del Trentino) che in passato ha causato diversi danni. Nel giugno 2018, accompagnata dai cuccioli, aveva persino inseguito una persona in prossimità dell’abitato di Villa Banale nelle Giudicarie Esteriori.

Dal canto suo anche M62, di cui oggi è stata ritrovata la carcassa, aveva dimostrato nel luglio 2020 fin troppa dimestichezza nei confronti di un fungaiolo che si era recato in località Cialana, nel comune di Ville d’Anaunia: il plantigrado si era avvicinato per due volte all’uomo salvo poi andare a riposare ad una distanza di una ventina di metri, permettendo all’uomo di rifugiarsi su una ceppaia. Sul posto era intervenuto anche il Nucleo cinofilo con i cani da orso. Ma l’esemplare non aveva smesso di fare guai: a qualche mese distanza dall’incontro ravvicinato con il fungaiolo, era stato investito da un auto lungo la strada statale 43 a Dres, alla periferia di Cles, per fortuna senza riportare gravi conseguenze. Successivamente era stato beccato mentre si alimentava dai bidoni del rifiuto organico a Folgarida, e verso la fine dell’anno aveva predato due vitelli all’interno dei box vicini ad una stalla nel paese di Flavon.

Tutte le peripezie di M62 hanno portato al suo inevitabile radiocollaramento, avvenuto nel 2021, dopo che fra le altre cose l’orso aveva anche adottato l’abitudine di gironzolare per alcuni centri abitati sull’Altopiano della Paganella, sempre dimostrando grande tranquillità nei confronti della presenza umana. A novembre del 2021 M62 aveva seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, fino ad arrivare a una distanza minima di 15 metri dalle persone. L’interazione era durata a lungo, circa una decina di minuti, durante i quali l’orso aveva manifestato “un’estrema accettazione della presenza ravvicinata dei quattro cacciatori, nonostante i loro tentativi di allontanarlo”.

Chi ha conosciuto il “ricercato” M62 da vicino è sicuramente l’ex forestale Alberto Stofella: “M62 è stata l’ultima cattura effettuata prima di andare in pensione, negli anni ne ho visti molti di orsi”. Stofella ha infatti terminato il servizio con la forestale proprio con la cattura dell’esemplare, per poi ritirarsi nel suo maso a Spormaggiore dove adesso fa l’allevatore di pecore. Ma M62 deve essere un nostalgico, visto che è tornato a far visita al suo sequestrante: “L’anno scorso mi ha portato via un pecora che tenevo nel fienile, l’unica cosa è che essendo radiocollarato avrebbero potuto avvisarmi in anticipo della sua presenza”. La guardia forestale nutre molto rispetto nei confronti di questi grandi carnivori, anche se resta ben consapevole della loro potenziale pericolosità: “Sarà sicuramente passato altre volte, successivamente l’ho rivisto ma dopo aver preso le dovute precauzioni non è più riuscito a entrare nel fienile. Per il resto – conclude Stofella, facendo riferimento alla vicenda che imperversa in questi giorni e che ha visto nella lista nera anche M62ogni animale ha il suo carattere ma lascio le valutazioni tecniche e scientifiche a chi è più titolato di me.”

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