“Diceva Maurizio Sarri quando allenava il Napoli: datemi 14 uomini che io prendo il palazzo d’inverno. Io quando ho saputo che qua c’erano 25mila tessere, ho pensato: altro che rivoluzione!”. Giornalista di lunga esperienza, senatore per quasi tre anni e poi portavoce in Campania della mozione di Elly Schlein, Sandro Ruotolo è soprattutto un tifoso del Napoli. Nel day after del commissariamento del Pd campano deciso dalla nuova leader, Ruotolo cita per due o tre volte la famosa conferenza stampa di Sarri per spiegare quale è, dal suo punto di vista, il potenziale del Pd nella regione di Vincenzo De Luca. “Il partito di Elly – dice – deve stare nel Mezzogiorno, perché senza il Mezzogiorno non c’è futuro per l’Italia. La locomotiva Italia non parte se non c’è il Mezzogiorno. La sinistra italiana riparte se c’è il Mezzogiorno. Ma tu lo sai che Napoli è la città più progressista d’Italia?”

Sì, al momento è così.
Napoli può essere un laboratorio per il Pd di Elly. Qui ci sono tutte le questioni fondamentali che la sinistra deve affrontare.

Per esempio?
Per esempio il lavoro. Nel 2022 ventiduemila cittadini campani hanno lasciato la Regione per andare a cercare lavoro altrove: sono 60 al giorno, 5 giovani solo a Napoli. La politica deve rispondere alla povertà, alla crisi che esploderà con la fine del reddito di cittadinanza. C’è bisogno di più politica, non di meno politica. Ma dove è stata la politica?

Dove è stata?
Io non l’ho vista, stava chiusa nei palazzi. Io ho visto i preti e le suore nei quartieri a rischio, a volte i sindacati per le vertenze. Io penso che la grande ventata di novità portata da Elly sia questa, una sinistra più umile.

Eppure secondo De Luca la nuova classe dirigente del Pd è “arte povera”. Che ne pensa?
Che dobbiamo guardare oltre, non è che possiamo stare ai piedi del governatore o sindaco di turno.

Tra i temi nell’agenda del commissario Antonio Misiani, però, c’è anche il nodo del terzo mandato di De Luca.
Sul terzo mandato io sono d’accordo con Misiani quando dice che il Pd deve fare un ragionamento a livello nazionale. Non può essere una battaglia fatta per De Luca: ci vuole una linea complessiva, quello che vale in Campania deve valere in Liguria o in Lucania.

Quest’estate il governatore ha detto che se decide di fare il terzo mandato gli altri devono andare “a Pompei a piedi”. Se s’impunta come lo fermate?
Ma per l’amor del cielo, noi dobbiamo cambiare. È il voto delle primarie che ce lo dice: c’è bisogno di cambiamento e di ricostruire la sinistra. E con chi lo facciamo?

Con De Luca al terzo mandato?
Sarebbe un ossimoro. De Luca ha fatto il sindaco per tutti i suoi mandati, ha fatto il parlamentare, sono 8 anni che fa il governatore. Senza considerare che per ricandidarsi deve fare una legge e per fare una legge ha bisogno del Pd e dei 5 stelle.

Eh, ma se si impunta il Pd che farà?
Se lui s’impunta o i consiglieri lasciano il Pd e vanno con lui oppure non ha molto senso. Penso sia meglio fare un ragionamento a livello nazionale.

La cosa che in Campania rinfacciano a voi sostenitori Schlein è di aver vinto le primarie solo a Napoli, nel resto della Regione ha vinto Bonaccini.
Certamente, però sicuramente loro puntavano a respingere l’assalto nel centro Nord col voto del Sud. Ma non è andata così. Io poi sono per superare le correnti e concentrarci su altro.

Su cosa?
Sulla battaglia alla destra, perché questo non è centrodestra ma destra. E poi su questo partito, che da quando esiste ha perso 6 milioni di voti, ha avuto 9 segretari e 3 scissioni.

Dice Bonaccini che bisogna tornare a riempire i circoli.
Secondo me prima di riempire i circoli, bisogna andare sui territori. Io sui luoghi dei manifestazioni, delle proteste e dei sit-in, non vedevo mai i militanti e gli iscritti dei partiti. La politica – e intendo anche i 5 stelle, sia chiaro – non l’ho mai vista sui territori quando c’era da fare determinate battaglie.

Sta dicendo che finora il Pd in Campania erano solo tessere, senza alcun militante vero?
Non tutto il Pd, per carità. Come al solito generalizzare non va bene. E però…

Però?
Io ho sempre sostenuto che da sola la società civile non va da nessuna parte. Ancora peggio la società politica: da sola serve a poco. Prendi il tema che abbiamo a Napoli: disarmiamo la città. Qui abbiamo cinquemila minori che hanno a che fare con la giustizia. La politica non deve solo aspettare il sindaco o l’assessore, si deve porre il problema della povertà educativa, della dispersione scolastica.

Sono temi che la classe dirigente campana del Pd non si poneva?

Rispondo con una domanda: come si forma una classe dirigente? Una volta c’era le scuole di partito.

E oggi?

Non si può fare carriera solo perché sei il figlio di o il fratello di.

Come Piero De Luca?
Quello è il più famoso, ma non è solo lui. Qui ci sono tanti che sono consiglieri regionali, comunali. Questa logica deve essere superata.

La segretaria è stata criticata per il dibattito con Carlo De Benedetti alla festa del quotidiano Domani. Lei che ne pensa? Fa bene Schlein a farsi vedere con De Benedetti?
Era la festa di un giornale, il giornale di De Benedetti: ti invitano e ci vai. Stiamo parlando di un unicum nel mondo dell’editoria e dell’imprenditoria. E poi: facciamo finta di non ricordarci che era il titolare della famosa “tessera numero uno” del Pd? Un leader politico si deve confrontare, non deve fare i dibattiti con me: mi ha già convinto. Avere un dibattito con De Benedetti è sempre interessante. Puoi non condividerlo, ma non puoi rifiutare il confronto.

Pare che mercoledì Schlein faccia finalmente la nuova segreteria.
Eh, aspettiamo.

Tra i possibili nomi per la nuova segreteria c’è anche il suo: ha visto?
No comment. Io sono già contento di aver dato una mano, credendoci. Ho questa idea della politica dove io sto al servizio della comunità. Un’idea che non è della politica.

In che senso?
Spesso con questi cacicchi, signori delle tessere e pacchetti di voti è la comunità che deve stare al loro servizio.

Articolo Successivo

Schlein commissaria De Luca che ora soffre della sindrome dell’abbandono: fate in fretta

next