In Germania il Bundesrat, il secondo ramo del Parlamento, ha dato il definitivo via libera al biglietto dei trasporti valido su tutto il territorio nazionale a 49 euro al mese. Il nuovo biglietto unico si aggancia all’esperimento fatto nel 2022 con la tariffa a 9 euro per tre mesi e promette di rivoluzionare il trasporto pubblico. La vendita inizierà lunedì 3 aprile, anche attraverso i canali commerciali delle ferrovie, ma diverse aziende municipali dei trasporti, certe dell’approvazione definitiva, avevano già cominciato ad accettare preordini. Sarà essenzialmente un abbonamento in forma digitale, scaricabile sul cellulare, che si prolunga automaticamente, ma disdettabile mensilmente. Da quest’estate sarà offerto anche come carta con microchip ricaricabile e solo nell’immediato acquistabile anche in forma di biglietto cartaceo (soluzione destinata a scomparire).

Varrà in tutto il Paese su tram, bus, metropolitane, metropolitane leggere e passanti ferroviari ed anche sui treni regionali. Sono esclusi solo i treni intercity, eurocity, intercity express od autobus di lunga percorrenza. Lo stesso ministro federale dei Trasporti Volker Wissing (FDP) ha perciò sottolineato che porterà un sensibile alleggerimento del traffico, rendendo più attrattiva la mobilità pubblica. Sarà appetibile in prima linea a pendolari e turisti, ma si auspica convinca anche molti a rinunciare all’auto privata. Tutto dovrà comunque riflettersi in un ampliamento dell’offerta per coprire l’aumento della domanda. Più mezzi elettrificati e personale, sono indispensabili a scongiurare treni e autobus sempre sovraffollati, e consentire il raggiungimento dei traguardi climatici nazionali nel settore del trasporto, che l’anno scorso la Germania ha mancato.

La legge regola per ora il finanziamento per il periodo 2023-2025. Quest’anno lo Stato copre il 50% dei costi effettivi ed i Länder l’altra metà. Nei prossimi due invece contribuiranno con un importo predeterminato, entrambi con 1,5 miliardi, anche se i Länder avrebbero voluto un maggiore impegno della Federazione. Con la risoluzione presa a larga maggioranza il Bundesrat ha espresso l’auspicio che il Deutschland Ticket possa godere anche più in là di un finanziamento stabile e duraturo. Gli operatori stimano che la spesa potrebbe effettivamente salire a 4,7 miliardi all’anno e la Federazione delle aziende dei trasporti VNV ha criticato il Governo per aver previsto un tetto di 3 miliardi al finanziamento, lasciando in capo alle aziende i rischi per costi maggiori. Inoltre, la possibilità di disdetta mensile potrebbe portare a perdite di introiti rispetto agli attuali abbonamenti ordinari. Questa critica tuttavia pare infondata: la forma di abbonamento annuale, seppur disdettabile, vale ad escludere che chi ha già un abbonamento ai trasporti pubblici decida di acquistare un D-Ticket solo una tantum, per un mese di vacanze in un’altra città.

Mancano tuttavia ancora regole di dettaglio univoche che i Länder dovranno auspicabilmente definire. Esisterà una tariffa come Jobticket a 34,30 euro per i dipendenti; se il datore di lavoro contribuisce infatti con almeno il 25%, lo Stato ed i Länder danno un ulteriore contributo del 5% ed i dipendenti godono così di una riduzione del 30%. Solo alcuni Länder per ora prevedono però anche tariffe più economiche per studenti, pensionati, o persone a basso reddito. Il Meclemburgo-Pomerania, guidato dalla Governatrice Manuela Schwesig (SPD), intende ad esempio accoppiare il nuovo D-Ticket con le tariffe già esistenti per apprendisti, studenti delle scuole professionali, volontari ed aspiranti ad un impiego pubblico, che potranno così pagare solo 29 euro per viaggiare attraverso tutta la Germania.

Il D-Ticket sarà rigidamente personale e non trasferibile, a differenza di alcuni abbonamenti dei trasporti locali già esistenti che mantengono così la loro attrattività. Varrà anche per i bambini solo fino a 6 anni di età che già viaggiano comunque gratis, ma non c’è una tariffa per famiglie. Monaco, ad esempio, riserva solo ai titolari di un abbonamento urbano il trasporto fino a 3 figli tra 6 e 14 anni (dopo le 9 nei feriali e senza limiti di orario nel week-end), ma lo esclude col D-Ticket. Non è chiaro se quest’ultimo poi coprirà sempre anche il trasporto di una bici, o di animali da compagnia, come a Berlino-Brandeburgo che prevede col biglietto anche il trasporto di un cane.

Chi ha già un abbonamento ai mezzi cittadini, poi, dovrà attivarsi se vuole richiederne la trasformazione in D-Ticket. In una famiglia in cui più componenti si alternino nell’uso di un unico abbonamento trasferibile, potrebbe però non essere così conveniente come appare. Si faccia di nuovo il caso di Monaco di Baviera: un abbonamento trasferibile per la cerchia cittadina, valido alternativamente per più persone, costa appena 9 euro in più all’anno, o se si vuole 75 centesimi in più al mese, rispetto al D-Ticket personale e non cedibile.

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