Ce l’ha fatta. Andrea Orcel, numero uno di Unicredit e già l’amministratore delegato più pagato in Italia, avrà il suo aumento di stipendio. L’assemblea dei soci si è espressa a favore con il 69% dei voti e così la busta paga del manager salirà del 30% fino a 9,75 milioni di euro (3,2 fissi e 6,5 variabili). Eppure i consulenti della banca Iss e Glass Lewis avevano suggerito ai soci di bocciare l’aumento proposto dal consiglio di amministrazione giudicandolo “eccessivo”. Mentre i soci ponderavano la loro decisione, in effetti, sono fallite la statunitense Silicon Valley Bank e il colosso svizzero Credit Suisse. Deutsche Bank è stata colpita da un’improvvisa ondata di vendite. Insomma, nel mercato bancario i nervi sono a fior di pelle, sebbene negli ultimi giorni la situazione si sia un poco calmata, grazie al solito sostegno di banche centrali e governi.

Il quadro avrebbe forse suggerito maggior prudenza ma i soci non possono neppure dimenticare i generosi dividendi e buy back (riacquisto di azioni proprie) che Orcel ha deciso con l’approvazione dell’ultimo bilancio. Nelle tasche dei soci finiranno in tutto oltre 5 miliardi di euro. Anche in questo caso non sarebbe stata del tutto peregrina una qualche cautela in più. I soldi avrebbero potuto essere almeno in parte destinati a rafforzare il patrimonio della banca. Pienamente in regola con i requisiti chiesti dalla Banca centrale europea ma visti i tempi che corrono meglio esagerare con la cautela più che con gli stipendi.

Articolo Precedente

Scudo penale: perché si vuole tornare indietro nella lotta all’evasione fiscale?

next
Articolo Successivo

Crac Mps, chiesta la conferma a 6 anni per gli ex vertici Profumo e Viola. “Banca d’Italia e Consob conniventi”

next