Una “tempesta perfetta” si scatenò per un “susseguirsi di errori” nei giorni precedenti il decesso di Viviana Delego, la 41enne di Pezze di Greco, nel Brindisino, morta per un’emorragia in seguito a un parto gemellare, lo scorso 22 dicembre, all’ospedale Perrino di Brindisi. È il quadro – definito “preoccupante” dal punto di vista organizzativo – che emerge dall’ispezione ordinata dalla Regione Puglia. Sulla vicenda, che al momento interessa anche la procura brindisina e vede in corso un provvedimento disciplinare dell’Asl, gli ispettori sono arrivati a definire un primo quadro. Innanzitutto il 17 dicembre 2022, quando la donna giunse in ospedale, il primario di Ginecologia Massimo Stomati e la sua vice erano assenti, la seconda per malattia.

L’assenza contemporanea del direttore del reparto e di chi dovrebbe sostituirlo – come aveva avuto modo di chiarire anche l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese – è una situazione che non dovrebbe mai verificarsi. E qualora dovesse accadere per cause di forza maggiore, la catena di comando dovrebbe in ogni caso assicurare la presenza di un medico con esperienza e preparazione in grado di affrontare anche i casi più complessi, come si rivelò quello di Delego.

Eppure quel giorno, dal ginecologo di turno, venne chiamato il primario di Chirurgia Giuseppe Manca per eseguire l’isterectomia. Come si evince dalla relazione dello stesso Manca, la sua chiamata avvenne perché il medico di ginecologia aveva valutato “la situazione estremamente difficoltosa e non essendo in grado di trattarla…”. Una richiesta – precisa il Corriere della Sera che ha anticipato la relazione – che sarebbe avvenuta diverse ore dopo il ricovero della donna, quando la situazione clinica probabilmente era ormai critica o compromessa.

Sulla base di quanto accertato dagli ispettori, l’Azienda sanitaria brindisina ha avviato il “procedimento disciplinare nei confronti del primario, quale atto dovuto che prevede l’audizione dello stesso medico, anche se ciò non significa che debbano essere per forza riscontrate responsabilità”. Delego morì il 22 dicembre, cinque giorni dopo il suo arrivo in ospedale. Il marito della donna – che ricevette una telefonata di vicinanza anche da Papa Francesco – negli scorsi mesi ha presentato una denuncia-querela in procura chiedendo di chiarire se ci siano stati errori di valutazione da parte dei medici a iniziare dal 7 dicembre quando la moglie venne ricoverata per tre giorni al Miulli di Acquaviva delle Fonti, dove ritornò anche il 13 dicembre in pronto soccorso. Infine, il 17 dicembre l’arrivo a Brindisi. E quel “susseguirsi di errori”, a parere degli ispettori della Regione Puglia.

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