Gli oltre mille nomi delle vittime di mafia risuonano in piazza Duomo a Milano nella Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia. In prima fila ci sono i loro familiari. “L’80% di loro non conosce ancora la verità – dice il presidente di Libera don Luigi Ciotti – e senza verità non si può costruire giustizia”. Tra loro c’è Angela Valarioti, sorella di Giuseppe, dirigente del Pci ucciso in Calabria. “Dopo 43 anni non abbiamo ancora i colpevoli”. Accanto a lei c’è Roberta Congiusta, sorella di Gianluca, assassinato nel 2005: “Abbiamo avuto la verità ma non la giustizia processuale perché dopo due ergastoli la Cassazione ha annullato la sentenza”. La richiesta alle istituzioni è quella di “di non fare solo passerelle – conclude Giovanni Damiano, figlio della vittima Amedeo Damiano – siamo stufi di pacche sulle spalle, chiediamo alla politica nazionale di impegnarsi per ridurre il numero di casi senza verità”.

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