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Trovato morto il figlio appena nato di Costance Marten. L’aristocratica inglese era fuggita col compagno stupratore e il neonato: la storia

Sono stati giorni di batticuore e di speranze, con tutto il Regno Unito che ha seguito l’incredibile fuga di questa donna, un’aristocratica legata alla Corona, e del compagno Mark Gordon, uno stupratore già condannato

di Simona Griggio

“E’ la notizia che nessuno avrebbe voluto dare”. Persino la voce del severo funzionario di Scotland Yard è incrinata. Il bebè di Costance Marten è stato ritrovato morto in un bosco. Le speranze si sono spente. Sono stati giorni di batticuore e di speranze, con tutto il Regno Unito che ha seguito l’incredibile fuga di questa donna, un’aristocratica legata alla Corona, e del compagno Mark Gordon, uno stupratore già condannato a 20 anni negli Stati Uniti. Con loro il piccolo, nato a Londra poche settimane prima. Tutti i cuori hanno battuto insieme, nella speranza che la fine di questa vicenda fosse differente. Gli inglesi hanno seguito attraverso le foto di varie telecamere di sorveglianza del Paese pubblicate dai tabloid ogni avvistamento della coppia, dopo che la mamma risultava ufficialmente scomparsa da gennaio. Il finale purtroppo era già scritto. Il neonato non è sopravvissuto, probabilmente vittima degli stenti. Costance e Mark sono stati arrestati. E ora tutti si interrogano sul perché di questa tragedia. Su che cosa sia davvero accaduto. Su quali demoni della mente abbiano avvolto la mente di una madre. Perché ora l’attenzione si concentra su di lei. Gli specialisti la descrivono in precario equilibrio psichico.

Costance ha 35 anni. Da otto aveva tagliato ogni ponte con la famiglia di origine. Una famiglia aristocratica, molto nota in Gran Bretagna. Il padre è Napier Marten, 63 anni. Nobile, anche lui descritto come personalità eccentrica, legato a filo doppio con la Casa Reale. E’ stato paggio della regina Elisabetta, vive in una splendida dimora, Crichel House nel Dorset. Una famiglia ricchissima, quella di Costance. Lei ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza nel lusso. Proprio da quella magione il padre ha lanciato nei giorni scorsi un appello: “Costance fatti trovare”. Lei intanto si muoveva da una città all’altra. In maniera parossistica, per non farsi mai prendere.

Da quando aveva conosciuto il nuovo compagno conduceva una vita nomade, senza alcun appoggio. Come fossero due delinquenti in fuga. Un’odissea inspiegabile, trovando sempre riparo in situazioni di fortuna. Il bimbo è nato e non ha avuto nessuna assistenza medica. Non è stato nutrito e accudito con scrupolo. Alla fine è morto a Lewes, nel sud del Paese. Quando i due sono stati arrestati il piccolo non era con loro e questo ha autorizzato i sospetti più neri. Poi il ritrovamento e il briefing del funzionario con la stampa: “È mio tristissimo dovere annunciare che agenti della polizia impegnati nelle ricerche in una zona boscosa vicina a dove erano stati arrestati Constance Marten e Mark Gordon hanno trovato i resti di un neonato”. I due ora sono in carcere, in custodia cautelare, accusati di grave negligenza e di omicidio colposo. Poi un invito ai media: “E’ imperativo evitare ogni congettura su quanto sia accaduto”, ha ammonito Scotland Yard. Perché i confini di questa tragedia sono ancora avvolti nella nebbia. Anche se l’opinione comune è lo resteranno: la nebbia di due menti.

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