L’unica cosa che va detta e affermata è: non devono partire. Non ci possono essere alternative. Noi lanciamo al mondo questo messaggio: in queste condizioni non bisogna partire”. Lo ha detto ieri il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine dell’incontro con i rappresentanti di istituzioni e forze dell’ordine della provincia di Crotone svoltosi in Prefettura, a poche ore dal naufragio che ha provocato la morte di più di 60 migranti. “Di fronte a tragedie di questo tipo – ha aggiunto il ministro Piantedosi – non credo che si possa sostenere che al primo posto ci sia il diritto o il dovere di partire e partire in questo modo. Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso”. Le parole del ministro dell’Interno hanno suscitato le polemiche dei partiti di opposizione, dal Pd al M5s, dal Terzo polo fino a Sinistra italiana e Verdi.

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Piantedosi: “La disperazione non può giustificare viaggi pericolosi per le vite dei figli”. Dopo le critiche si risente: “Vergognose, puerili”

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