Aria di fronda nelle chat milanesi di Fratelli d’Italia. Il motivo sono alcune mail e santini elettorali arrivati nelle caselle digitali e online di iscritti al partito: materiali che incitavano a votare Silvia Maullu, nipote del coordinatore cittadino, alle ultime regionali lombarde. C’è chi sostiene di aver ricevuto solo quelli dal centro di comando meneghino meloniano e chi, soprattutto, è indispettito perché non ha mai visto né sentito il nome della giovane e lamenta un uso improprio dei propri dati personali. E siccome l’aria si fa sempre più pesante, qualcuno ha già avvertito Roma perché nel frattempo alcuni hanno stoppato le attività di tesseramento: nella capitale il coordinatore era saltato poco tempo fa perché aveva organizzato un evento a nome del partito nazionale, ma in realtà destinato a promuovere due candidati alle regionali del Lazio. Sulla scelta del commissario, in quel caso, si potrebbe discutere perché fu nominato Giovanni Donzelli, coinvolto – ma non indagato – nella presunta rivelazione di informazioni secretate sul caso Cospito.

Ma torniamo a Milano. Nelle chat il malcontento è stato tanto che è arrivato a un piccolo giornale d’area, 2dipicche, che ha pubblicato un articolo dal titolo “Anche i Fratelli tengono famiglia”: nel testo si racconta la vicenda, ma senza fare nomi. Il Fattoquotidiano.it ha visionato i messaggi ed è in grado di confermare che sono girati i nomi e i cognomi. Anzi, il nome e il cognome della giovane promessa che ha raccolto la bellezza di 2.470 voti pur essendo una semi sconosciuta. A confermare la bufera che sta soffiando sul risultato della nipote del coordinatore cittadino è anche Carlo Sorrentino, che alle ultime regionali ha collezionato 2,248 preferenze: “Sì le email sono arrivate anche a alcuni elettori della mia zona iscritti al mio stesso circolo, devo dire che quando ho controllato le preferenze nel mio seggio e ne ho trovate una decina congiunte con me e questa giovane, che sarà sicuramente bravissima, sono rimasto stupito perché non l’ho mai vista. Con alcuni altri nomi in lista ci sono state collaborazioni sia recenti che di anni passati, ma a lei non ho mai nemmeno stretto la mano”.

Un’opacità nella gestione dei contatti che ha convinto Sorrentino a fermare il tesseramento: “Senza alcun dubbio non ne farò neanche mezzo finché la situazione non sarà chiarita, anche perché già con le comunali era accaduto un episodio analogo con un altro candidato: l’importanza dei circoli è sempre stata sottolineata dai dirigenti di Fratelli d’Italia da Giorgia Meloni in giù, ma bisogna chiarire come vengono usati”. Dunque non si parla solo di una singola candidata, che per altro non entrerà in Consiglio regionale, ma della gestione del primo partito italiano che a Milano ha ottenuto la fiducia di 206mila persone: “Io credo in Fratelli d’Italia perché anche Meloni è arrivata dove sta dopo la gavetta, con i banchetti, le raccolte firme e il lavoro duro, non abbiamo bisogno di altri sistemi: non ci servono i Feltri, gli Zecchi i Veronesi o altri calati dall’alto. Posso capire un Feltri alle comunali scorse perché poteva aiutarci a lanciare il partito, ma ora abbiamo bisogno di questo?”. I dirigenti del partito preferiscono non parlare. Stefano Maullu, pur contattato, non commenta la vicenda. Carlo Fidanza, europarlamentare di primissimo piano, neppure.

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