Cinema

Addio Raquel Welch, icona e sex symbol hollywoodiana: un’amazzone esotica in mezzo al dominio del modello di star bionda

Welch divenne celebre, soprattutto negli Stati Uniti, per le apparizioni in due film sci-fi/avventura del 1966 (in uno dei due apparve come cavernicola in bikini) e poi nel 1973 interpretando Costanza nella rivisitazione del romanzo di Dumas da parte di Richard Lester che le valse un Golden Globe

di Davide Turrini

Addio Raquel Welch. L’attrice e sex symbol hollywoodiana, grazie a film come Un milione di anni fa e I Tre moschettieri, è morta dopo una breve malattia ad 82 anni. Welch divenne celebre, soprattutto negli Stati Uniti, per le apparizioni in due film sci-fi/avventura del 1966 (in uno dei due apparve come cavernicola in bikini) e poi nel 1973 interpretando Costanza nella rivisitazione del romanzo di Dumas da parte di Richard Lester che le valse un Golden Globe.

Welch è stata prima di ogni altra cosa icona di bellezza statuaria dalla pelle bronzea, formosa, un’amazzone esotica in mezzo al dominio del modello di star bionda e urbana. Di origine boliviana da parte di padre, Welch iniziò a lavorare in tv nei primi anni sessanta ed esordì al cinema nel 1963 con piccole parti in commediole vacanziere simili ai nostri musicarelli. Il salto in grande stile avvenne nel 1966 quando con Fantastic voyage diventa coprotagonista di uno sci-fi di Richard Fleischer tratto da Asimov e soprattutto affrontando con un bikini sbrindellato in due pezzi l’avventura preistorica Un milione di anni fa. La sua Loana che ancheggia risoluta ed energica sulle isole Canarie tra iguane che interpretano dinosauri (agli effetti speciali il mago artigianale, Ray Harryhausen) e cavernicoli un po’ ottusi finisce per essere la fotografia di quello che l’icona Welch diventerà, accostandosi più all’idea di una Bond girl che di più sofisticate interpreti di drammi e commedie classiche.

La fine dei sessanta e l’inizio dei settanta rappresenta l’apice della carriera della Welch anche se in Italia film come Kansas city bomber , Fuzz, The last of Sheila. Invece diventò particolarmente ricercata e nascosta la visione di Myra Breckinridge, una commedia molto bizzarra del 1970 tratta da un romanzo di Gore Vidal dove si affronta la tematica trans gender. Welche infatti interpreta Myra, cioè ciò che diventa Myro (RexReed) dopo l’operazione di cambio sesso a Copenaghen. Successivamente si trasferisce ad Hollywood minando sistematicamente, e mostrando curve mozzafiato tra stretti costumini, uno dei concetti chiave dell’epoca: la virilità del maschio.

Che Welch avesse avuto l’intuizione di interpretare un film del genere, e in quegli anni, denota anche una notevole dote di brillantezza intellettiva anche se poi durante gli anni della maturità si è sempre definita un’americana conservatrice. Nel 1973, appunto l’exploit con I Tre moschettieri che non si ripete appieno con il sequel con I Quattro moschettieri l’anno successivo. Welch ritornerà nei panni di una donna londinese del sedicesimo secolo in Cross swords nel 1978, ma anche qui senza la fortuna commerciale dei precedenti film storici in costume. Tante le apparizioni in tv come guest star in molti telefilm, ma sostanzialmente la sua carriera si spegne sul finire dei settanta, per poi riattivarsi per qualche cameo bizzarro nei novanta (La pallottola spuntata 33 e un terzo). Welch ha avuto quattro mariti e due figli. Una delle due, Tahnee Welch, esordì come attrice al cinema nel 1984 con un film di Carlo Vanzina, Amarsi un po’.

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