Spero abbiate letto nel mio ultimo lavoro che sono rimasto basito di aver scoperto, grazie ad un accesso agli atti indirizzato a tutte le strutture pubbliche e private accreditate della Regione Lombardia a cui hanno risposto in sei mesi solo tre (due pubbliche ed una privata accreditata), che durante il periodo peggiore per la sanità mondiale, 2020 e 2021, in cui mancava qualunque cosa che ci potesse permettere di resistere al Covid, in Regione Lombardia si pensava ad usare strutture, medici ed infermieri per fare interventi di cataratta privati (di nessuna urgenza assoluta) invece di investire qualunque mezzo per le patologie gravi.

Questo nell’ottica regionale, che è da traino per la nazionale, di trasferire sempre più la sanità da pubblica a privata con il disfacimento evidente da anni del Sistema Sanitario Nazionale.

Il tutto confermato dal Dataroom di Milena Gabanelli di questa settimana in cui viene presentato un altro dato che fa da garante al mio post. Dice la Gabanelli che secondo uno studio della Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) a Milano le prestazioni private sono passate dal 41% del 2019 al 58% del 2022.

Un dato certo. Il privato accreditato, secondo la Gabanelli, ha ridotto le prestazioni accreditate e aumentato quelle private proprio nel momento di maggior aiuto che doveva dare a tutti i cittadini visto che il Covid aveva allungato le liste di attesa. Non c’è nessuna intenzione di aiutare le persone.

Il mio dato molto limitato, a causa della risposta di solo tre strutture, ma che comunque indicava il divario enorme fra pubblico e privato accreditato viene ahimè confermato (due strutture pubbliche del centro di Milano hanno fatto nel 2020 108 cataratte private totali, mentre una sola nell’hinterland privata accreditata 491 totali).

Quindi è indispensabile un cambiamento di rotta indicando a viva forza una inversione di tendenza netta rispetto alla gestione della sanità, che ricordo avere un valore assoluto del 75% dei soldi di spesa annuo, rispetto agli ultimi venti anni ma soprattutto rispetto agli anni del Covid che tanto hanno fatto male ai cittadini che sono stati gestiti dal duo Fontana-Gallera prima e Fontana-Moratti poi.

Ma perché secondo me occorre votare Majorino?

Il primo motivo in assoluto è che come assessore garante delle scelte regionali Majorino ha indicato Gherardo Colombo. Un uomo che conosco personalmente da decenni. Alto profilo, rettitudine innata, impegno giornaliero a spiegare alle nuove generazioni l’importanza della Costituzione ed il rispetto delle regole. Solo questo basterebbe per essere fiduciosi delle scelte per tutti allo stesso modo.

Come secondo motivo metterei l’importanza di un colloquio diretto fra amministrazione comunale (di cui qualunque cosa possiamo dire ma comunque il successo personale di Sala sindaco è evidente nella gestione di una grande metropoli al passo dei tempi) e regionale. A volte occorre guardare con gli stessi occhi per vedere meglio.

Il terzo, e mi fermo perché tre è il numero perfetto, perché Majorino ha dichiarato di voler tenere per sé la delega alla sanità. Nessun contrasto con nessuno ma ha evidentemente risposto a tanti, ed anche a me, che lo avevano contestato per aver candidato Pregliasco, direttore sanitario di due strutture sanitarie accreditate del gruppo San Donato, che ancora ieri sul Corriere della Sera Milano veniva indicato assessore alla Salute.

La sanità, intesa come dice Gherardo Colombo nel suo ultimo libro Anti Costituzione alla pagina 97 come cura della salute, che incide per il 75% della spesa regionale deve essere completamente rifondata. Bisogna partire sicuramente dal ripristino di liste di attesa equilibrate e non spostate solo verso il privato. Bloccare qualunque prestazione privata nelle strutture accreditate, pubbliche e private, secondo specialità se le liste sono evidentemente difformi e nelle emergenze. Non si può permettere di usare sanitari utili a tutti solo per alcuni come ha dimostrato lo studio della Agenas.

Ma non solo. E’ indispensabile attuare un meccanismo di controllo a campione come da me eseguito nel 2003 sui pazienti e non sugli elaborati cartacei. Occorre vedere chi ha fatto cosa e perché. Questo nell’ottica di invertire la tendenza di far scappare i sanitari dal pubblico al privato accreditato che permette troppi guadagni immediati spostando le visite, gli esami e gli interventi come abbiamo visto verso le prestazioni private. Ancor più terribile se attuato durante un periodo di assoluta emergenza sanitaria.

Investiamo meglio, anche economicamente, nei tanti bravi medici che lavorano quotidianamente nel pubblico e che non scappano verso il privato che paga di più perché fa molte più prestazioni private non rispettando le regole.

Ultimo ma non ultimo è che abbiamo visto, soprattutto davanti al Covid, la reazione disastrosa, proviamo ad averne un’altra con nuove idee e nuove proposte solo dalla parte dei cittadini. Salviamo tutti insieme il nostro Sistema Sanitario Nazionale come valore aggiunto. Partendo da Milano e dalla Lombardia. Le nuove generazioni ci ringrazieranno. Se anche a voi come a me non interessano i partiti ma la salute di tutti i cittadini allo stesso pari ascoltatemi e riflettete in questi ultimi giorni. Ma soprattutto andate a votare fiduciosi in una nuova ottica più pulita e limpida.

Io, ve lo prometto, farò da garante aggiunto.

Articolo Precedente

Insulti e lite tra Borrelli e Cazzola a ‘L’aria che tira’. “Lei si ingrassa in tv a parlare di lavoro ma non sta sui territori”. “Ma vada via a dare il c**o”

next
Articolo Successivo

Lombardia, Salvini parla in dialetto sul palco: “Reddito? Se te ghet trent’ann e non c’hai problemi va a lavurà”

next