“Ci risulta difficile pensare che un luogotenente della presidente del Consiglio Meloni, come Donzelli, si sia avventurato su questo scosceso crinale senza una regia politica. Non possiamo credere che abbia agito in autonomia. Lo sappiamo che il mandato politico arriva da Palazzo Chigi, dove evidentemente si sente forte l’esigenza di recuperare credibilità sulla legalità, su cui non avete fatto altro che indietreggiare”. Così Vittoria Baldino, deputata del M5s, intervenendo alla Camera dopo l’informativa del ministro della Giustizia Carlo Nordio, durante il dibattito sul caso Cospito e sulle parole dette martedì 31 gennaio in Aula da Giovanni Donzelli.

Nel suo duro intervento in Aula, la deputata M5s ha attaccato: “Ciò che è accaduto (con Donzelli ndr.) è al limite della farsa e dispiace che di questa farsesca inadeguatezza ne abbiate dato subito prova. Nel giorno in cui, tra l’altro, questo parlamento discuteva dell’Istituzione di una commissione antimafia”. Una “sceneggiata”, così l’ha definita la deputata, con due fini: “rifarsi una verginità sul 41 bis ergendosi a paladino dell’antimafia” e “strumentalizzare” il caso Cospito, “utilizzandolo come una clava politica per colpire una forza di opposizione”.

Dopo aver sottolineato che il Movimento 5 stelle non ha mai avuto cedimenti sul 41 bis ed evidenziato che, però, non bisogna “venir meno” alla tutela della salute del detenuto, Baldino ha proseguito: “L’intervento di Donzelli di ieri tradisce la smania di volersi appropriare di uno spazio politico che i vostri stessi primi interventi hanno minato e sabotato”. “Nella foga di presentarvi agli italiani come gli strenui difensori del 41 bis la situazione vi è sfuggita di mano, fino ad ammettere in quest’Aula di essere venuti in possesso di informazioni estremamente riservate e di averne fatto un uso distorto, utilizzandole come un’arma impropria nella dialettica politica”, ha aggiunto ancora l’esponente pentastellata che ha poi criticato anche il comportamento del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove. “Ha messo in atto una condotta grave e dolosa, non solo violando i suoi doveri ma anche recando un danno alle attività investigative”.

Il punto, ha proseguito ancora, “non è se oggi chiediamo la revoca delle deleghe di entrambi e le dimissioni di Donzelli dal Copasir, certo che le chiediamo, anzi, le diamo per scontate, ci chiediamo cosa osti al non fargliele presentare”.

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