di Alessio Andreoli

Imperversa la polemica sulle parole di Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) contro il Pd per la visita in carcere di alcuni esponenti dello stesso al noto anarchico Alfredo Cospito. I talk show e i quotidiani che non aspettano altro si scaraventano sulla notizia, fanno inchieste, intervistano gli uni e gli altri, interpellano noti specialisti della comunicazione e noti giuristi per approfondire tutti gli aspetti della vicenda. E’ quasi prioritario analizzare il significato di ogni singola parola per scegliere, nel delta dei risultati ottenibili, quello che maggiormente farà audience o quello che certamente indurrà il lettore digitale a non resistere alla tentazione di farsi un bel clic sul titolo.

Oramai anche gli occhiali da sole e il viagra di Messina Denaro incominciavano a perdere di interesse, Totti e Ilary hanno stufato ed anche Zelensky a Sanremo si sta affievolendo. Quest’ultimo argomento però non si spegnerà facilmente vista la durata del festival e l’arrivo a rate dei carri armati – e chissà forse qualche aeroplanino.

A me sembra fin troppo evidente l’errore politico del buon Donzelli. Mancando l’opposizione, probabilmente soffre di una sindrome simile a quella del nido vuoto o abbandono del nido, non proprio uguale perché il contesto è completamente diverso ma simile in alcuni aspetti. Gli mancava il nemico, gli mancava l’antagonista che gli permettesse di dare sfoggio dei propri sentimenti tipici della comunicazione del centrodestra un po’ aggressiva e molto orientata all’attacco personale. Per anni è stato abituato all’attacco, e adesso riprogrammarsi in assenza di un “nemico” non è facile. Le abitudini sono dure a morire.

Da parte sua il Pd, assolutamente privo di idee e dall’identità oramai agonizzante, ha l’opportunità di sollevarsi indignato per le orrende accuse e non si limita a chiedere le scuse ma coinvolge anche la presidente del Consiglio, un po’ come i bimbi che in difficoltà minacciano: lo dico alla mia mamma! Finalmente gli esponenti del partito possono indignarsi per qualcosa di concreto e che li riguarda da vicino, altroché Qatargate. Possono alzare la voce ed accalorarsi, era da parecchi anni che non succedeva; ma anche loro, a furia di governare, hanno perso l’attitudine a fare opposizione e anche per loro, come per Donzelli, riprogrammarsi è davvero difficile.

Comunque se gli esponenti della destra o centrodestra si mettono di buona volontà forse faranno risorgere il Pd in breve tempo. In fondo cinque anni è lo stesso tempo che serve per prendersi un diploma… Però, cari amici politici, all’esame finale di solito conta anche il percorso scolastico: a voi le conclusioni.

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