Stavano impacchettando dei documenti per liberare un armadietto in un ufficio che Joe Biden usava tra il 2017 e il 2019, quando sono stati trovati diversi documenti classificati di quando ricopriva il ruolo vicepresidente degli Stati Uniti. La notizia è trapelata dai media americani ma il fatto risalirebbe al 2 novembre, poco prima delle elezioni di metà mandato. A scoprire i documenti nell’ufficio al Penn Biden Center, a Washington, che Biden usava quando era professore onorario della University of Pennsylvania (2017-2019), sono stati gli avvocati del presidente americano. E proprio i suoi legali hanno immediatamente informato gli Archivi Nazionali, che hanno preso possesso del materiale e allertato il dipartimento di Giustizia, che sta indagando.

La notizia crea molto imbarazzo alla Casa Bianca perché arriva mentre il dipartimento di Giustizia sta indagando sull’abbondante mole di materiale classificato scoperto nella residenza di Mar-a-Lago di Donald Trump. Un fatto che, ovviamente, non poteva passare inosservato ed è stata subito cavalcato dai repubblicani. In particolare dallo stesso Trump che è subito passato al contrattacco: “Quando l’Fbi farà un raid nelle molte case di Joe Biden, forse anche alla Casa Bianca? Quei documenti erano sicuramente non declassificati“, ha attaccato il tycoon sul social Truth. L’ex presidente americano fa un parallelismo con la perquisizione nella sua abitazione che ha portato al rinvenimento di “184 documenti riservati di cui “25 top secret”. Oltre a Trump, commenti critici arrivano da altri suoi colleghi di partito. “Biden è stato molto critico verso il fatto che Donald Trump ha erroneamente portato documenti classificati nella sua residenza o altrove e ora sembra che egli possa aver fatto lo stesso… Che ironia“, ha detto il deputato James Comer, presidente in pectore della commissione di controllo della Camera, che promette di chiedere lumi agli Archivi nazionali. Inoltre, alcuni repubblicani si interrogano come mai siano stati scoperti dopo molti anni.

Nel caso di Biden si tratterebbe di una decina di documenti che si trovavano in una cartella insieme ad altre carte non classificate e che sono stati subito restituiti, ma la “dimenticanza” suscita più di qualche interrogativo. Secondo una fonte di Cbs, non conterrebbero comunque segreti nucleari. Gli avvocati del presidente li hanno scoperti mentre stavano impachettando documenti all’interno di un armadietto chiuso per liberare lo spazio dell’ufficio usato a suo tempo da Biden. “La Casa Bianca sta cooperando con gli Archivi nazionali e il dipartimento di giustizia sulla scoperta di ciò che appaiono come documenti dell’amministrazione Obama-Biden, compreso un piccolo numero di documenti marcati come classificati”, ha spiegato Richard Sauber, special counsel di Biden. “I documenti non erano soggetti ad alcuna precedente richiesta o indagine degli Archivi Nazionali”, ha aggiunto, contrariamente quindi a quelli di Trump.

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