L’America ha iniziato questa campagna elettorale come una nazione divisa. La conclude con un voto che conferma che la nazione è ancora divisa. Non è stata probabilmente la notte che i repubblicani si aspettavano, e che era anticipata da molti media e sondaggisti. I democratici sembrano temere buona parte dei loro seggi, anche in una serie di distretti elettorali dati per già persi (vedi la Virginia). Il quadro non è ancora definito, mentre scriviamo manca per esempio il voto della California, ma ci sono almeno due cose che emergono da una prima valutazione dei flussi elettorali. Da un lato, buona parte della mappa elettorale statunitense 2022 appare simile a quella del 2020. Non c’è stato quindi quell’effetto travolgente che problemi come l’inflazione, i prezzi, la criminalità sembravano preparare a favore dei repubblicani. Secondo aspetto. Oggi, il giorno del voto, c’è probabilmente stata un’affluenza da parte di elettori, in particolare forse i più giovani, che tradizionalmente favoriscono i democratici e che potrebbero aver evitato quella “red wave”, quell’onda repubblicana, che molti si aspettavano.

Georgia – Le difficoltà per i democratici sembrano in questo momento venire dalla Georgia, dove Stacey Abrams ha già riconosciuto la vittoria del suo avversario, il governatore repubblicano uscente Brian Kemp. Ha perso per circa dieci punti, quindi molto di più del margine di 1,8 punti con cui era stata sconfitta nel 2018. Indietro di circa un punto è invece il senatore democratico uscente dello Stato, il reverendo Raphael Warnock, nei confronti dello sfidante repubblicano, ex star del football, Herschel Warnock. Ma devono ancora arrivare i voti dei sobborghi di Atlanta, un’area a forte presenza democratica, e questo potrebbe dare a Warnock lo slancio sufficiente a superare il 50 per cento dei voti necessari alla vittoria. indietro rispetto al governatore repubblicano Kemp di 10 punti.

Arizona e Pennsylvania – I democratici vanno però molto bene in Arizona, eleggono il primo governatore nero del Maryland, Wes Moore, sembrano sul punto di rieleggere senatori che parevano in gravi difficoltà, come Maggie Hassan in New Hampshire e Mark Kelly in Arizona. Soprattutto, i democratici hanno ottenuto una doppia vittoria in Pennsylvania, lo Stato più conteso, dove è passato per la carica di governatore Josh Shapiro e anche John Fetterman al Senato. Entrambi avevano come propri avversari due trumpiani convinti, Doug Mastriano e Mehmet Oz. Anche alla Camera per i progressisti va meglio del previsto. Se i repubblicani riescono a conquistare due seggi democratici in distretti elettorali della Florida, che erano stati ridisegnati per favorire il G.O.P., i democratici da parte loro tengono seggi alla Camera che parevano ormai perduti, soprattutto in Virginia e Ohio e conquistano, inaspettatamente, il conservatore e rurale Settimo distretto elettorale proprio della Virginia.

New York ai democratici – Da segnalare ancora il trionfo, rispetto alle attese, della governatrice uscente di New York, Kathy Hochul. Negli ultimi giorni nello Stato si era diffuso un clima molto cupo, si pensava che lo sfidante repubblicano Lee Zeldin potesse farcela, con una campagna tutta centrata sul tema criminalità. Così non è stato, il vantaggio di Hochul, nelle democratica New York, pare consistente.

Economia e diritti: la forza dei temi in campagna elettorale – Per concludere, ancora due cose: non c’è stata l’ondata repubblicana che ci si aspettava. Questo ovviamente non significa che i repubblicani non riusciranno a conquistare la Camera e forse anche il Senato, ma lo faranno comunque con un margine molto ridotto, ciò che non darà loro la possibilità di dominare il Congresso. La festa del leader repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, a Washington, è stata d’altra parte significativa. Niente musica, niente dichiarazioni trionfali. Altra cosa. Per mesi si è pensato che a questo ciclo elettorale dominasse il vecchio detto “It’s the economy, stupid”, che quindi l’economia, i prezzi, l’inflazione, insieme alla criminalità, sarebbero stati i temi dominanti di questo voto. Non sembra essere andata proprio così. Il tema della difesa dell’aborto, su cui hanno insistito molto i democratici, pare aver avuto una parte importante nel portare a votare gruppi elettorali che tradizionalmente favoriscono i democratici, come i giovani e le donne. Questo spiegherebbe la buona tenuta democratica a New York, in vaste aree del nord-est, in Michigan, Wisconsin, fino alla California.

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