Prima con Fontana, poi lista con Moratti, poi nuovamente con il governatore uscente perché la “questione politica” è “chiarita”. Alla fine però la conferma del rifiuto di Matteo Salvini di accogliere in coalizione la lista dei ribelli. Dopo giorni tragicomici di indiscrezioni e smentite, è stato un altro giorno confuso e condito di giravolte quello che ha riguardato gli “scissionisti” della Lega, il gruppo lombardo che – guidato dal senatur Umberto Bossi – ha fondato il Comitato Nord. In poco meno di 3 ore si passa dall’accordo sancito, a una nota che segna la fine dei giochi, almeno per una loro lista con il centrodestra. Ma il cammino proseguirà “dentro la Lega“, viene aggiunto successivamente al comunicato.

“Questione politica chiarita” – Sono da poco trascorse le 15 quando Paolo Grimoldi, sentito dall’Adnkronos, stroncava le ricostruzioni che davano il Comitato Nord pronto a presentare una lista autonoma a sostegno della candidatura di Letizia Moratti, ex vice di Fontana in corsa alla presidenza della Regione Lombardia con il sostegno del Terzo Polo di Renzi e Calenda. “La questione politica è chiarita: sosterremo Fontana, punto”, affermava senza giri di parole l’ex deputato della Lega e coordinatore, insieme ad Angelo Ciocca, di Comitato Nord. Sul tipo di sostegno al governatore uscente Grimoldi aggiungeva: “Lo deciderà Bossi. Che si sostenga Fontana con comunicati stampa o con candidati, lo dirà lui. Ad ogni modo – rimarcava l’ex parlamentare della Lega – la questione politica è chiarita: Comitato Nord sostiene Fontana”.

La “presa d’atto” del veto – Ed ecco che dopo giorni di passi avanti, indiscrezioni e ripensamenti, il quadro sembrava ormai chiaro e definito: pace fatta. Ma non è così. Poco prima delle 17.30 un comunicato del Comitato bossiano riapre nuovamente tutto. Si “prende atto – si legge nella nota – che, il Presidente Attilio Fontana, dopo il divieto del segretario federale Matteo Salvini, non consentirà al Comitato Nord di entrare in supporto alla coalizione di centrodestra per le prossime elezioni regionali”. Il fondatore e “presidente a vita della Lega”, Umberto Bossi, si legge sempre nel comunicato, dichiara che è “un errore, un’occasione persa per far valere le istanze dell’Autonomia e le richieste della militanza nordista“. Questa volta il divorzio sembra sancito nero su bianco. Il segretario della Lega Salvini – dopo le espulsioni dei ribelli, le diffide al neonato Comitato e le battaglie ai congressi provinciali in Lombardia – ha ribadito pertanto la linea dura: niente riconoscimento per il nuovo movimento del senatur. La Lega ha, infatti, già espulso i 4 consiglieri che hanno creato in Regione Lombardia il gruppo “Comitato Nord”. Non lo ha fatto, ovviamente, con Umberto Bossi che – anche se ispiratore del nuovo soggetto politico che si rifà ai “fasti” della storica Lega Nord – rimane ancora deputato della “Lega per Salvini premier”.

Le prossime mosse – Cosa faranno adesso gli scissionisti? “Il Comitato Nord proseguirà lungo la strada intrapresa, forte del grande consenso raccolto in pochi mesi, per portare avanti Autonomia e le istanze del Nord, unica e vera locomotiva del paese”, assicurano dalla corrente leghista. Un cammino che proseguirà “dentro la Lega“, viene aggiunto alla prima versione della nota inizialmente circolata. I bossiani potrebbero così mantenere l’appoggio a Fontana ma senza lista, per colpa del veto di Salvini. Quindi non ci sarebbe una rottura definitiva, almeno per il momento. Non si sa però cosa faranno i 4 consiglieri uscenti che dalla Lega sono stati espulsi. Candidatura con Letizia Moratti? Venerdì il loro sostegno all’ex sindaca di Milano era dato per certo. Una scelta che era stata descritta come obbligata proprio dopo le porte in faccia ricevute da Matteo Salvini. Poco prima di Natale, infatti, i bossiani fuoriusciti dalla Lega avevano assicurato l’appoggio all’uscente Attilio Fontana chiedendo però allo stesso governatore di farsi parte attiva con gli alleati di coalizione per essere riconosciuti come forza politica all’interno della coalizione, in particolare proprio con il segretario del Carroccio. Ma Salvini non cede.

La lista e il peso elettorale – Sull’appoggio all’ex ministra dell’Istruzione c’era però un limite. Letizia Moratti sarebbe stata ben lieta di ampliare la sua coalizione con l’aggiunta dei bossiani, ma non è mai stata propensa ad accoglierli nella sua lista civica. La candidata del Terzo Polo, infatti, non solo ha già chiuso i nomi della sua lista (i candidati sono stati riuniti a Milano per firmare l’accettazione) ma ha tutto l’interesse ad avere una nuova lista a suo sostegno per provare a intercettare i voti del popolo della storica Lega Nord. Il peso elettorale dei ribelli, ovviamente, non è noto a nessuno. Alcuni spunti di riflessioni arrivano dai recenti congressi provinciali in Lombardia: nelle roccaforti della Lega Matteo Salvini è riuscito a tenere quasi ovunque, ma la pressione del Comitato Nord è stata abbastanza evidente. Il partito del ministro delle Infrastrutture potrebbe, pertanto, arrivare “azzoppato” alla tornata elettorale lombarda, dove già – dentro la coalizione – deve fare molta attenzione a Fratelli d’Italia che ha tutto l’interesse a migliorare il suo risultato sfruttando l’effetto trascinamento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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