Regna la tensione nella città messicana di Culiacan dopo l’arresto di Ovidio Guzma’n, figlio del boss Joaqui’n ‘El Chapo’ Guzma’n, il leader del famigerato Cartello di Sinaloa catturato nel 2016 e attualmente agli arresti negli Stati Uniti. Per timore di possibili rappresaglie da parte dei narcos, le autorità di Culiacan hanno invitato la popolazione a non uscire da casa e hanno decretato la sospensione delle attività della pubblica amministrazione. La richiesta è arrivata dopo le prime azioni di rappresaglia messe in atto da parte di membri dei cartelli narcos. “Si stanno verificando incidenti e blocchi stradali in diversi punti della città, chiediamo alla cittadinanza di non uscire”, ha scritto su Twitter il ministro della Sicurezza di Sinaloa, Cristobal Castaneda. Ordinata anche la chiusura dell’aeroporto internazionale di Culiacan dove, a protezione della struttura e dopo che un aereo civile e’ stato attaccato a colpi d’arma da fuoco, sono atterrati anche due aerei dell’esercito.

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La guerriglia a Sinaloa dopo l’arresto del figlio del Chapo: cosa sta succedendo in Messico tra imboscate, tank in strada e almeno 29 morti

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