I proverbi si potrebbero sprecare, perché quando un sacerdote esorcista si trova inguaiato in un’accusa di appropriazione indebita di 300mila euro, ai danni di una novantenne di cui aveva l’accesso al conto, sicuramente la propria coda il diavolo da qualche parte ce l’ha messa. Al punto da confermare, seppure in via preventiva e senza inficiare il diritto di non colpevolezza, che tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Il protagonista di questa vicenda, che trapela dalla Procura di Padova, è monsignor Sante Babolin di 86 anni.
Non un prete qualsiasi, ma un professore emerito di filosofia della Pontificia Università Gregoriana di Roma, come spiega il suo curriculum religioso professionale. È stato anche tra i soci fondatori dell’Associazione Docenti Italiani di Filosofia. Da giovane ha studiato a Parigi e si è occupato del pensiero di Maurice Blondel. Con ottime relazioni internazionali, 25 anni fa è stato nominato dall’Arcivescovo Primate del Messico professore di filosofia del Instituto Superior de Estudios Eclesiasticos e successivamente Professore Invitato della Universidad Pontificia de México. Il suo rientro nella diocesi di Padova risale al 2006, quando l’allora vescovo Antonio Mattiazzo “gli conferì il ministero di accogliere le persone con disagi dell’anima”. Nel suo sito è scritto: “… per questo attualmente svolge una vasta azione di ascolto e accompagnamento delle persone sofferenti, applicando nella prassi quei principi che, per anni, giustificò e applicò nella comprensione del pluralismo culturale e delle rispettive categorie culturali”. Un altro modo per dire che si occupa di esorcismo.
La vicenda dei soldi scomparsi risale al febbraio 2021 ed è oggetto di un’indagine condotta dal sostituto procuratore Sergio Dini. La somma era nel conto personale di un’anziana che è ospite di una casa di riposo a Rubano, a una decina di chilometri da Padova. Ad accorgersi che qualcosa non andava, a novembre, è stato l’amministratore di sostegno della donna, l’avvocatessa Claudia Bezze. Per questo ha segnalato la sparizione dell’ingente somma. Monsignor Babolin ha un rapporto di amicizia consolidato con la signora, al punto che abitava in una casa di sua proprietà, sempre a Rubano. Lei si fidava, visto che il sacerdote aveva la delega per operare sul conto. Ad un certo punto i soldi avrebbero preso la destinazione del deposito bancario del sacerdote. Ed è lì che sono stati trovati e sequestrati poco prima di Natale dagli ufficiali di polizia giudiziaria.
In un primo tempo l’avvocatessa aveva tentato di ottenere la restituzione del denaro, per evitare una denuncia penale. Monsignor Babolin ha però a sua volta un amministratore di sostegno, il fratello, anche se fino ad un paio di anni fa era molto attivo e stava a capo di una équipe di preti-esorcisti, su incarico del vescovo Claudio Cipolla, che operava al Santuario della Madonna delle Grazie a Villafranca Padovana. Poi le sue condizioni di salute sono peggiorate e ha dovuto ricorrere a un sostegno. Siccome il denaro proveniente dal conto dell’anziana non è stato restituito, è scattata la segnalazione alla Procura, con conseguente sequestro preventivo. Gli inquirenti accerteranno ora le condizioni di intendere e di volere del prete-esorcista nel momento in cui è avvenuto il trasferimento del denaro, per avere la certezza che l’operazione sia a lui attribuibile.