“Abbiamo deciso di presentare una proposta di legge che contiene i temi già presenti nell’ordine del giorno sulla prescrizione, così da un semplice atto d’indirizzo passiamo a un testo legislativo: chiediamo ora al centrodestra di calendarizzarla”. Enrico Costa non si accontenta. E dopo aver incassato l’ok del governo al suo ordine del giorno che chiede di abolire il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado – introdotto dalla legge Spazzacorrotti del M5s – vuole che il suo contenuto diventi legge il prima possibile. L’ultra-garantista vicesegretario di Azione (già ascoltatissimo dall’ex ministra Marta Cartabia) sa di poter contare sulla benedizione diretta della premier Giorgia Meloni, che in conferenza stampa ha parlato di un “consenso trasversale” sul ritorno alla vecchia prescrizione, perché “altrimenti rischiamo di avere indagati o imputati a vita”.

“Non è il primo odg che faccio sul ripristino della prescrizione sostanziale. Venirci a dire che la riforma Cartabia ha risolto tutto non è onesto”, ha detto Costa in conferenza stampa. La legge che ha introdotto l’improcedibilità dopo due anni in Appello e uno in Cassazione, ricorda infatti, “non ha potuto toccare la Bonafede“, che invece bloccava la prescrizione del reato dopo la prima sentenza. Così ora al regime della Spazzacorrotti sulla prescrizione si affianca quello della Cartabia sull’improcedibilità. “Noi vogliamo ripristinare la prescrizione, l’obiettivo è velocizzare i processi. La maggioranza è d’accordo con il nostro odg. Per noi è un problema? No, è una vittoria. Certo è un atto di indirizzo e noi oggi abbiamo depositato una proposta di legge che chiede l’abolizione della Bonafede e il ripristino della prescrizione. Poi vedremo cosa farà Orlando, forse voterà contro se stesso perché noi vorremmo tornare alla legge Orlando”, dice.

In realtà nel testo dell’ordine del giorno non si prevede da nessuna parte il ritorno alla legge Orlando (che prevedeva la sospensione del termine di prescrizione per 18 mesi sia dopo la condanna in primo grado che dopo quella in Appello): si chiede soltanto di “ripristinare definitivamente la disciplina sulla prescrizione in un quadro di coerenza sistematica“, superando quindi la dicotomia tra estinzione del reato ed estinzione del processo. Come fa notare il deputato Pd Alessandro Zan, se la riforma Bonafede fosse abolita tout court, l’esito sarebbe un ritorno alla disciplina della legge ex Cirielli approvata sotto i governi Berlusconi, che aveva accorciato i termini per moltissimi reati. “Con l’odg di Costa, il terzo polo ha consegnato aspetti fondamentali della giustizia italiana al Governo più a destra nella storia del Paese. Un altro incredibile regalo che segna la disponibilità di fare da stampella a questo esecutivo in caso di necessità”, attacca il deputato Pd Marco Lacarra.

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