Lo scandalo che sta travolgendo l’Eurocamera, con la notizia della perquisizione di un altro deputato e la convalida del fermo della vicepresidente Kaili nell’ambito di un’inchiesta per corruzione, ha generato una serie di commenti e dichiarazioni di condanna sull’indagine della procura di Bruxelles che ipotizza il pagamento di denaro a lobbysti ed europarlamentari per fare buona pubblicità al Qatar, paese che ospita i Mondiali di calcio. “Il Parlamento europeo e la presidente Metsola stanno collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie – ha sottolineato Juri Laas, portavoce della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola – per favorire il corso della giustizia”. Gli investigatori durante le perquisizioni hanno trovato anche sacchi di denaro come nel caso della Kaili, circostanza che ha portato al suo fermo nonostante l’immunità.

“Se si dimostrerà vero allora è una cosa gravissima” ha dichiarato il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo a “in Mezz’Ora in Più’ su Rai 3. “Se quello che emerge dai media fosse confermato si tratterebbe in sostanza di esponente del Parlamento Europeo che avrebbe ricevuto soldi per chiudere un occhio sulle condizioni di lavoro in Qatar” e tutto ciò “sarebbe una vicenda vergognosa“. Ma non solo, l’ex premier ritiene giusto che si discuta la questione morale: “Penso che la sinistra abbia riconosciuto che comportamenti di corruzione non sono appannaggio della destra o della stessa sinistra. I corrotti sono di destra e di sinistra. Il punto drammatico della vicenda è che questi episodi di corruzione riguardano i lavoratori che hanno bisogno di tutela e questo è valore irrinunciabile per la sinistra. È giusto che si apra un dibattito su questo” ha detto Gentiloni rispondendo alla domanda se questa vicenda debba o meno influenzare il dibattito nella sinistra italiana che si avvia alla fase congressuale. “È un danno di reputazione molto serio. Il Parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante dal punto di vista dei diritti, magari non ha avuto poteri sufficienti ma sui principi è sempre stato un punto di riferimento. Ho comunque visto le dichiarazioni presidente che oltre a sospendere la vicepresidente greca si impegnava a valutare altre misure”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata Laura Boldrini:” Da una vice presidente del Parlamento Ue a un ex eurodeputato, da un sindacalista a un membro di un’associazione. Tutti avrebbero accettato denaro in cambio di buone parole per un regime che in Qatar calpesta i diritti umani. Un vergognoso baratto. Si vada fino in fondo” afferma l’ex presidente della Camera. “C’è un caso che definire ripugnante è poco ma la posizione del Parlamento è netta e voglio ribadire con chiarezza che corrotti e corruttori sono nemici della democrazia. Questa vicenda è aberrante e schifosa perché riguarda il tentativo di lucrare sui diritti umani e su quelli dei lavoratori”, ma “il parlamento si è rivelato un’istituzione solida: ci hanno provato” ma il tentativo di condizionare l’indirizzo del Parlamento “non è riuscito perché il Parlamento ha adottato una risoluzione dura nei confronti del Qatar – ha detto la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno a ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3 – Siamo e saremo netti nel condannare questi episodi. Abbiamo chiesto l’attivazione articolo 21 per decadimento della Vicepresidente Kaili e per costituirci parte lesa”, ha aggiunto sottolineando come l’Europarlamento sia “un’istituzione solida”. “Quello dello scandalo al Parlamento europeo è un caso non solo italiano, la condotta di Panzeri pone una gigantesca questione morale rispetto alle questione delle porte girevoli tra lobby e istituzioni”, ha spiegato ancora Picierno sottolineando il rischio di un colpo alle reputazioni delle ong, dopo l’inchiesta. “Ma non bisogna fare di tutt’erba un fascio perché le ong offrono un contributo preziosissimo“.

“Per ora, ad indagine in corso, non voglio rilasciare dichiarazioni” – ha dichiarato a leader di Più Europa Emma Bonino raggiunta dall’Ansa in merito al coinvolgimento di Niccolò Figà-Talamanca, segretario di ‘No Peace Without Justice’. La ong è stata fondata nel 1993 proprio da Bonino ed è celebre per le sua battaglie per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello Stato di diritto e della giustizia internazionale.

Intanto l’ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos si è dimesso dal board della ong “Fight against the impunity” dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, fermato nell’ambito dell’inchiesta. Membro onorario del board della Ong, Avramopoulos non è coinvolto nell’inchiesta. L’ex commissario europeo è tra i candidati all’incarico di inviato Ue per il Golfo. Da Doha però respingono l’ipotesi di aver pagato mazzette per migliorare l’opinione degli eurodeputati sulle condizioni dei lavoratori nel paese: “Lo stato del Qatar respinge categoricamente ogni tentativo di associarlo ad accuse di candiva condotta. Ogni associazione del governo qatariota con le denunce segnalate è privo di fondamento e gravemente disinformato. Lo stato del Qatar lavora attraverso l’impegno da istituzione a istituzione e opera nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti internazionali“.

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