La Svizzera vince di misura la sua partita di esordio ai Mondiali di calcio del Qatar. Uno a zero contro il Camerun: al terzo minuto del secondo tempo l’attaccante del Monaco, Breel Embolo, riceve una palla da Xherdan Shaqiri e deposita in rete il gol che deciderà la partita. Ma mentre il pubblico svizzero e i suoi compagni esultano, Embolo sceglie di non festeggiare. Un segno di rispetto verso le sue origini: l’attaccante, infatti, è nato in Camerun, a Yaoundé, la capitale del Paese africano.

Cresciuto in Francia e poi in Svizzera, Embolo è un cittadino elvetico dal 2014, ma ha ancora molti parenti che vivono in Africa. Il gesto ha suscitato molte reazioni sui social: tra chi sottolinea con stima il gesto di rispetto del calciatore e chi, invece, si rammarica di come il Camerun non sia riuscito a offrire all’attaccante la possibilità di svilupparsi in patria e di giocare con la sua nazionale di origine.

Differentemente dalle partite tra club, non capita spesso di vedere un giocatore non esultare, in segno di rispetto, dopo un gol segnato con la nazionale. Un precedente, però, c’è: nel 2008, duranti gli Europei in Austria-Svizzera, l’attaccante tedesco Lukas Podolski mise a segno una doppietta contro la Polonia, ma decise di non esultare per onorare le sue origini. Il giocatore, che all’epoca militava nelle fila del Bayern Monaco, è nato, infatti, nella polacca Gliwice.

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