Emanuele Filiberto vuole entrare nel mondo del calcio: negli ultimi giorni ha costituito una società per azioni, la Casa Reale Holding, con cui rileverà l’A.S.D, Associazione Calcio Savoia 1908, storico club di Torre Annunziata. La notizia arriva dopo l’inchiesta che ha coinvolto anche la società: a ottobre quattro persone sono state arrestate per legami con la criminalità organizzata che avevano portato a un giro di estorsioni, che aveva colpito secondo le indagini anche la società calcistica. Tra di loro c’era anche l’ex direttore sportivo del Savoia Calcio, Felicio Ferra. Secondo gli inquirenti, la dirigenza del Savoia Calcio si era vista costretta a versare 130mila euro nel giro di sette mesi agli emissari del clan per svolgere l’attività sportiva.

Quest’anno la stagione della squadra di Torre Annunziata sta andando bene: la prima frenata in campionato è arrivata soltanto domenica scorsa, dopo aver raccolto quattro risultati utili consecutivi. Il club ha anche un passato glorioso alla spalle: era riuscito ad arrivare fino in Serie B, l’ultima volta nel 1999. Il momento di massimo orgoglio per la squadra di Torre Annunziata risale però al 1924, quando giocò la finale scudetto, persa contro il Genoa Ma il discendente dell’ultima casata reale vuole trasformare il Savoia in uno strumento sociale: “Il nostro progetto è ben più ampio e guarda nel sociale, a una Academy con borse di studio per i giovani talenti del calcio e a quei ragazzi di alcuni quartieri di Torre Annunziata e del Sud Italia in generale”, ha detto il nipote dell’ultimo sovrano.

La società per azioni di Emanuele Filiberto è stata costituita con un gruppo di imprenditori guidato da Nazario Matachione, che già nel 2003 era stato presidente del Savoia. Tra i nomi di spicco c’è Marcetto Pico, membro del Cda del Gruppo armatoriale Grimaldi, che assumerà l’incarico di presidente della holding. Il progetto viene presentato alla Basilica della Madonna delle Neve di Torre Annunziata: “Abbiamo scelto un luogo simbolico” – ha detto Nazario Matachione – “Perché è lì che nasce la città, ma è anche il cuore del quartiere con la maggiore incidenza della camorra e il rione nel quale c’è più voglia di ripartire. E non solo con il calcio”.

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