Dopo la candidatura di Letizia Moratti, il Pd potrebbe puntare su Carlo Cottarelli per le regionali in Lombardia. È quello che trapela in ambienti dem, nel day after dell’assemblea regionale del partito. Il diretto interessato, però, dopo che nei giorni scorsi aveva detto di aspettare una proposta formale, adesso sembra frenare. “Per ora preferisco non dire nulla“, è come il neo senatore dem risponde all’agenzia Adnkronos, che lo aveva contattato su una sua possibile disponibilità a candidarsi senza il sostegno di Matteo Renzi e Carlo Calenda. A spiegare che l’economista è contrario all’ipotesi di correre col solo sostegno del Pd è Giuseppe Sala. “Me lo aveva detto cento volte: io ci sono nella misura in cui sono candidato anche del Terzo Polo“, ha detto il sindaco di Milano. Poco dopo ecco che fonti vicine al neo senatore del Pd fanno sapere che Cottarelli non sarebbe più intenzionato a correre per le regionali e si sarebbe preso ancora 24 ore di tempo per decidere. Dal Nazareno fanno trapelare un’altra versione: “È ancora tutto in discussione“.

Al contrario, invece, Cottarelli aveva aperto all’ipotesi di un ticket con Letizia Moratti. “Lei di centrodestra? È un dato di fatto ma uno può sempre cambiare idea“, aveva detto alla manifestazione per l’Ucraina organizzata all’arco della Pace da Carlo Calenda. La candidatura dell’ex vicepresidente di Attilio Fontana con Azione e Italia viva, dunque, rischia seriamente di complicare i piani del centrosinistra. Ieri, alla fine dell’assemblea regionale del Pd, il il segretario lombardo Virginio Peluffo aveva escluso il sostegno dei dem a Moratti, proponendo invece primarie di coalizione. Una proposta che sembra essere evidentemente superata dalla candidatura dell’ex sindaca di Milano. Intervistata da Repubblica l’ex ministra di Silvio Berlusconi ha spiegato di aver ricevuto chiamate da “molti del Pd, e non parlo solo di quelli che si immagina più facilmente”. E poi ha lanciato un appello al partito “contro questa destra serve sintesi riformismo-pragmatismo”.

Se davvero Cottarelli dovesse sfilarsi, dunque, i dem avrebbero un bel problema, visto che i suoi dirigenti hanno già escluso l’ipotesi di sostenere Moratti. Tra i possibili candidati governatori è stato fatto anche il nome del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono. “E’ sempre stato interessato, ma anche a correre su Brescia quindi bisognerà muoversi ma vorrei sentire Letta prima di tutto”, ha detto Sala. Il sindaco ha spiegato che intende parlare col segretario del Pd sulla strategia del partito per le regionali e sulla possibilità di fare le primarie. “Le primarie hanno lo scopo di muovere le cose ma bisogna sapere cosa si fa. Quello che vorrei sentire, cosa che non ho ancora fatto, è la segreteria nazionale perché localmente mi pare che ci sia una intenzione di primarie”.

Intanto va definita anche la questione per le regionali nel Lazio. Ambienti dem riferiscono di voler aspettare le mosse di Giuseppe Conte e dei 5 stelle. “In ogni caso – viene riferito – andremo avanti per la nostra strada” o con un candidato indicato dal Pd o con le primarie, che non vengono escluse – come detto – neppure per la Lombardia. Fra i nomi che vengono presi in considerazione per il Lazio, quelli degli assessori regionali Alessio d’Amato e Daniele Leodori, oltre a Enrico Gasbarra, ex presidente della provincia di Roma.

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