Sorveglianza speciale per l’attuale leader della curva dell’Inter, Andrea Beretta. La misura, valida per un anno e mezzo e con divieto di dimora a Milano, è stata disposta dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo lombardo, presieduta da Fabio Roia. La sorveglianza speciale era stata richiesta nei mesi scorsi dalla Questura milanese per la “pericolosità sociale” del capo ultras della Curva Nord che, tra l’altro, è stato sentito come teste di recente anche nel caso dell’omicidio di sabato scorso di Vittorio Boiocchi, leader storico del tifo organizzato nerazzurro.

La Questura aveva proposto la misura di sorveglianza, come si legge nel provvedimento dei giudici Roia-Tallarida-Profeta, perché Beretta, 47 anni, si è reso “responsabile di numerosi reati quali furto, rapina, sequestro di persona, violazione della normativa sugli stupefacenti, violenza e minaccia a pubblico ufficiale”. E ancora lesioni, minacce, “estorsione” e “molteplici” violazioni del Daspo che gli è già stato comminato (per la durata di 10 anni). Tra gli ultimi episodi segnalati nel provvedimento quello del 16 febbraio scorso, quando il 47enne aveva minacciato un bagarino fuori da San Siro e lo aveva colpito “con calci e pugni“. Per questo è accusato di lesioni e violenza privata anche con l’aggravante dell’odio “razziale-regionale”. Gli avrebbe detto: “Noi siamo della curva, qua i napoletani non li vogliamo”.

Davanti ai giudici della Sezione autonoma misure di prevenzione Beretta, difeso dal legale Mirko Perlino, ha riconosciuto “di aver fatto degli sbagli, legati alle problematiche di gestione dei gruppi organizzati della Curva Nord” e ha spiegato che avrebbe violato il Daspo in certi casi per la “necessità di tenere sotto controllo alcune situazioni”. Il Tribunale nel disporre la misura di prevenzione, con tutta una serie di prescrizioni, scrive che Beretta è una persona che tende a passare “con estrema facilità alle vie di fatto, anche per risolvere, in modo estremamente brutale, questioni o divergenze insorte nel quotidiano”.

La sorveglianza speciale e il divieto di dimore per Beretta arrivano in un momento in cui la Curva Nord è sotto accusa per quanto accaduto sabato scorso, quando il settore è stato svuotato dagli ultras – con minacce, aggressioni verbali e fisiche – dopo la notizia della morte di Boiocchi. Anche gli episodi che stanno emergendo dalle indagini sullo storico leader degli ultras nerazzurri testimoniano un contesto criminale in cui il tifo calcistico diventa più che marginale. Per la vicenda dello svuotamento della curva allo stadio San Siro, a quanto si apprende, sono state identificate 4 persone che sono state segnalate all’autorità giudiziaria e che oggi verranno sottoposte a Daspo.

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