Le catene farmaceutiche statunitensi Cvs Health, Walgreens Boots Alliance e il colosso della grande distribuzione Walmart hanno concordato di pagare più di 13 miliardi di dollari (13,1 miliardi di euro) per chiudere migliaia di cause legali riguardanti la vendita spregiudicata di farmaci antidolorifici oppioidi che hanno causato una vera e propria epidemia di problemi e decessi da dipendenza da queste sostanze. L’accordo proposto – l’ennesimo per una controversia legale che dura da anni e che ha coinvolto anche le case farmaceutiche – prevede nel dettaglio che Cvs paghi 4,9 miliardi di dollari, Walgreens circa 5 miliardi di dollari e Walmart 3 miliardi di dollari. Cvs ha confermato le cifre dell’accordo aggiungendo che il versamento avverrà nell’arco di un decennio e che la società sta pagando altri 130 milioni di dollari per il caso specifico delle dipendenze che hanno interessato le tribù di nativi americani.

Nel caso della catena di farmacie Walgreens, i risarcimenti verranno versati nell’arco di 15 anni e includeranno circa 154 milioni per le tribù di nativi e 750 milioni di spese legali. La catena della grande distribuzione Walmart non ha voluto rilasciare commenti. Gli accordi sono provvisori e diventeranno effettivi solo quando un numero sufficiente di stati, contee e città li accetteranno. Le transazioni sono simili a quelle che hanno interessato il produttore dei farmaci Johnson & Johnson e i tre maggiori distributori di farmaci statunitensi nel 2021, per un ammontare complessivo di 26 miliardi di dollari. La dipendenza da farmaci oppioidi è ritenuta responsabile della morte di 500mila persone negli Stati Uniti negli ultimi 20 anni. Le cause intentate contro produttori, distributori e farmacie sono oltre 4mila e sinora hanno raccolto circa 30 miliardi di dollari che sono stati destinati anche ai trattamenti di recupero. Le catene di farmacie sono state citate in giudizio per non aver creato sistemi di monitoraggio obbligatori per rilevare prescrizioni illegittime di oppioidi.

Tra le case farmaceutiche più coinvolte c’è Purdue Pharma famiglia Sackle, produttrice del farmaco OxyContin. La società ha patteggiato il pagamento di oltre 8 miliardi di dollari. A patteggiare è stata anche la società di consulenza McKinsey (573 milioni di dollari) che aveva suggerito alla casa farmaceutica una strategia di marketing particolarmente aggressiva per la vendita del farmaco. L’Oxycontin è chiamato anche “hillbilly heroin” (eroina dei montanari) poiché il suo abuso è iniziato tra le comunità dei Monti Appalachi per poi dilagare nell’intero paese. La dipendenza dal farmaco ha dato origine anche a grandi problemi di criminalità. Secondo alcuni studi ci sono province del paese dove l’80% dei reati è riconducibile alla dipendenza da Oxycontin. Tra i colpiti persino i neonati. Secondo il Centro americano per la prevenzione e controllo della malattia, il numero di gravidanze di donne dipendenti dai farmaci oppioidi è aumentato in modo esponenziale: nel 2014 quasi 32 mila bambini nati negli Stati Uniti avevano mostrato sintomi di astinenza da oppioidi. Si calcola che ogni giorno negli Usa 130 persone muoiano per overdose di questi farmaci il cui fatturato annuo sfiora gli 80 miliardi di dollari.

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