La Regione Campania è pronta a sborsare trecentomila euro per portare in piazza Plebiscito più scuole possibili, alla manifestazione per la pace di venerdì 28 ottobre. Il governatore Vincenzo De Luca, promotore dell’iniziativa alla quale hanno già aderito tra gli altri Caritas, Calcio Napoli, Università, Cgil, Uil, comunità di Sant’Egidio, Unicef, ha deciso di dare una mano agli istituti della Regione pagando il bus per raggiungere il capoluogo campano.

Ma non solo. Dall’ufficio dell’assessorato all’Istruzione, è partito, diretto ai presidi, un “vademecum dell’evento” dove si invita ad adottare alcune raccomandazioni: “Gli striscioni eventualmente preparati dalle scuole, oltre a quello identificativo dell’istituto di appartenenza devono riferirsi ad uno dei seguenti slogan: costruire la pace; fermare l’atomica; per un cessate il fuoco immediato”. E ancora: “Le uniche bandiere ammesse durante la manifestazione sono quelle della pace oltre ad eventuali rami d’ulivo per gli adolescenti e i bambini più piccoli”.

La lettera “invita a organizzare eventi preparatori della manifestazione interni a ciascuna istituzione: scopo degli eventi è quello di garantire la massima sensibilizzazione e la partecipazione attiva alla manifestazione degli studenti coinvolti”. Nulla è lasciato al caso dalla Regione che, tuttavia, precisa che “la manifestazione è libera, aperta e solidale”.

L’idea del presidente e della sua giunta di coinvolgere la scuola ha provocato la reazione del consigliere regionale della Lega, Severino Nappi che dalla sua pagina Facebook ha attaccato De Luca: “La Regione sperpera trecentomila euro di soldi pubblici per riempire, con gli studenti, la piazza della pace e tirare la volata al governatore per la segreteria del Partito Democratico. L’ennesimo gioco delle tre carte per nascondere il suo totale immobilismo. Una speculazione vergognosa sulla guerra e sulla pelle dei ragazzi, che lui stesso aveva abbandonato durante la pandemia tenendo chiuse le scuole. È inaccettabile e presenterò immediatamente un’interrogazione a riguardo. I campani non meritano di essere umiliati in questo modo”.

Parole alle quali cui De Luca, per ora, non ha voluto rispondere se non ricordando quanto scritto nella delibera di giunta che determina la spesa dei trecentomila euro ovvero che la “promozione della pace” fa parte dell’articolo uno dello Statuto dell’istituzione che presiede.

Stupita e indignata è l’assessore all’Istruzione Lucia Fortini che al fatto.it spiega: “Abbiamo risposto ad un’esigenza delle scuole e veniamo accusati. Sono stati i presidi a dirci che avrebbero partecipato ma non avevano i mezzi per portare gli alunni. Quanto al vademecum è nato per evitare striscioni divisivi, per fare in modo che la manifestazione non sia terreno di scontro. La critica del consigliere Nappi mi lascia senza parole. Se a un ragazzo si inculcano dei valori si fa un servizio per tutta la comunità. De Luca – sottolinea l’assessore – ha immaginato questa manifestazione non come uomo di partito ma come presidente . Nappi dovrebbe essere al nostro fianco. Su alcuni temi non ci si può dividere”.

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